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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
21.02.2003 Un popolo coraggioso
La mancanza di partecipazione emotiva per le sofferenze del popolo israeliano

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 21 febbraio 2003
Pagina: 16
Autore: Guglielmo Sasinini
Titolo: «Prove di un attacco annunciato»
L'articolo, che riportiamo integralmente, informa sui preparativi che gli
israeliani hanno messo in atto per fronteggiare un più che probabile
attacco iracheno nel caso scoppi la guerra all'Irak.
Pur non rilevando le faziosità che caratterizzano quasi tutti gli articoli
del settimanale cattolico non si avverte nessuna partecipazione emotiva per
le sofferenze di un popolo, quello israeliano, che da due anni sta lottando
contro un terrorismo disumano e che ora si trova nuovamente costretto a
difendersi dall'odio del dittatore iracheno che vuole il suo annientamento.
Ogni israeliano lotta per la sua sopravvivenza, per il suo futuro e per
quello dei suoi figli e noi ci auguriamo sinceramente che questo popolo
forte e coraggioso che vive in un paese circondato da milioni di arabi che
lo vogliono distruggere continui ad essere forte e coraggioso perché è
l'unico in tutto il Medio Oriente che può difendere i valori della
democrazia.

La vigilia di guerra in Israele è scandita dai sondaggi: il 41 per cento
degli israeliani teme di essere colpito da missili iracheni, oltre il 70
per cento ha preparato una stanza sigillata nella propria abitazione per
proteggersi da un attacco chimico o biologico, mentre l'85 per cento ha
ritirato le nuove maschere antigas. In previsione dell'attacco
anglo-americano all'Irak sono stati preparati piani di evacuazione dalle
zone costiere, da Tel Aviv, Ramat Gan, Haifa, e sono stati prenotati decine
di alberghi a Gerusalemme, Eilat, e sul Mar Morto. La compagnia di
bandiera, El Al, ha messo a disposizione alcune migliaia di prenotazioni
"aperte" per consentire un rapido allontanamento dal Paese di tutti coloro
non essenziali per la difesa.
Dopo l'ultima dichiarazione di Bin Laden, che ha esortato a colpire
ripetutamente l'America e Israele con attentatori suicidi, l'esercito e la
polizia hanno addestrato centinaia di autisti della compagnia di autobus
"Egged" a guidare indossando le maschere antigas. A un analogo
addestramento si è sottoposto il personale medico e paramedico, mentre in
tutti gli ospedali sono state predisposte strutture asettiche per il
ricovero di persone colpite da radiazioni o contagiate da sostanze chimiche
o batteriologiche.
Le lunghe file davanti ai supermercati e la richiesta di generi alimentari
quali zucchero, riso, farina, scatolame e acqua sono ulteriori indicatori
della crescita della tensione. Pochi minuti dopo l'attacco all'Irak,
Israele si trasformerà nel fronte più avanzato, e quindi il più esposto a
possibili ritorsioni.
Durante la guerra del golfo l'aviazione israeliana non rispose agli
attacchi missilistici, mentre questa volta Sharon ha detto che non è
disposto a subire. Anche le opposizioni sono d'accordo sul richiamo
all'unità nazionale in caso di guerra.
Nel museo personale di Saddam Hussein c'è un plastico dove figurano tutte
le località in Israele e in Arabia Saudita colpite dagli Scud nel '91.
Quando il rais è nervoso dà ordine di attivare il plastico e le luci che
segnano i luoghi colpiti iniziano a lampeggiare. Si dice che di questi
tempi il plastico lampeggi molto spesso.
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