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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
08.11.2002 Opinioni antisraeliane
Le opinioni antisraeliane dei giornalisti di Famiglia Cristiana.

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 08 novembre 2002
Pagina: 17
Autore: Guglielmo Sasini
Titolo: «E Sharon compromette gli equilibri di pace»
Un articolo di giornale non è un editoriale, nel quale sono lecite tutte le opinioni.Un giornalista che fa cronaca dovrebbe limitarsi a riportare fatti e non ad esprimere opinioni del tutto personali che, guarda caso, sono sempre contro il governo israeliano.

Il titolo è solo una anticipazione dei contenuti dell’articolo.

In realtà Sharon non ha "compromesso" nulla che non fosse già stato compromesso dal terrorismo palestinese, i cui effetti devastanti (drastico calo del turismo, per dirne uno) non hanno risparmiato neppure l’economia israeliana.

Riportiamo integralmente l’articolo che brilla per la sua faziosità.

"La legge di bilancio 2003 è stata l’occasione per far uscire i laburisti israeliani, compresi il ministro degli Esteri Simon Peres e quello della Difesa Ben Eliezer, dalla coalizione del premier Sharon"
I laburisti israeliani sono usciti dalla coalizione per una loro precisa volontà, probabilmente per calcolo elettorale o per problemi interni allo stesso partito, da tempo travagliato da dissidi. Leggendo Sasinini sembra che Sharon non aspettasse altro che la Legge Finanziaria per buttare fuori i laburisti.
"La frattura si è consumata attorno alla parola "settori": una frase afferma che il bilancio garantirà finanziamenti per 145 milioni di dollari agli insediamenti, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Proposta inaccettabile per i laburisti che si preparano al Congresso del partito e alle elezioni del loro nuovo presidente, avendo come programma il risanamento economico.

Non è possibile che nel 2002 ci siano per le strade di Israele decine di migliaia di bambini ridotti alla fame – ha detto Ben Eliezer. Abbiamo pazientato in nome dell’unità, ma ora è tempo di scegliere: bisogna togliere agli insediamenti a favore dei poveri."
Il giornalista non commenta, eppure una considerazione sorge spontanea.
Pur apprezzando la logica di chi si preoccupa del tenore di vita delle fasce più povere della popolazione, chi legge queste affermazioni viene colto dal dubbio che negli insediamenti vivano dei nababbi senza alcun problema finanziario. Invece molto spesso i coloni vivono in roulotte non proprio confortevoli, altri si sono costruite le loro case a prezzo di sacrifici enormi, altri ancora coltivano la loro terra rinunciando alle comodità che offre la vita cittadina.

Non dovrebbero essere disprezzati (come spesso capita) o trasformati in capro espiatorio per tutti i problemi dell’economia israeliana.

"Per evitare la crisi della 15^ legislatura che scadrebbe tra un anno, Ariel Sharon ha fatto affidamento su formazioni minori di estrema destra"
Non è un delitto! C’è chi fa molto peggio per mantenere il potere (leggi Arafat).
"Puntando su personaggi come l’ex capo di Stato maggiore Shaul Mofaz"
Questo "personaggio" (il disprezzo da parte del giornalista è evidente) ha combattuto negli ultimi mesi contro un terrorismo disumano, ha visto morire i suoi soldati, ha rischiato la vita per difendere il suo paese
"e l’ex premier Netanyahu, il che determinerebbe però una crisi grave con gli Stati Uniti."
Chi lo dice? Guglielmo Sasinini? Siamo nel campo delle opinioni personali.
"Una manovra che serve a rimandare le elezioni anticipate e recuperare tempo in attesa degli eventi, fra i quali la guerra all’Irak."
Un’altra opinione personale del giornalista, smentita però dalla recente decisione di Sharon di indire le elezioni il 28 gennaio.
"Di certo, senza Shimon Peres sarà più difficile spiegare all’estero la politica di Israele."
E per quale motivo Israele, unica democrazia del Medio Oriente, con un governo liberamente eletto dal suo popolo dovrebbe "spiegare all’estero" la sua politica, mentre la comunità internazione chiude occhi e orecchie dinanzi alle gravi violazioni dei diritti umani che si compiono nei territori palestinesi ?
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