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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
18.08.2002 Buona la lettera, molto meno la risposta


Testata: Famiglia Cristiana
Data: 18 agosto 2002
Pagina: 9
Autore: d.a.
Titolo: «Lettere al giornale»
Estremamente illuminante la risposta data da D.A. a questa lettera pubblicata nel numero di Famiglia Cristiana attualmente in edicola.
Fermo restando che sono totalmente a favore della creazione di uno stato palestinese (dubito che lo siano altrettanto Arafat, l'Olp, Al Fatah e gli Stati arabi in genere), trovo inqualificabile il sostegno che eminenti rappresentanti della Chiesa cattolica recano a terroristi sostenuti da Governi e Organizzazioni antidemocratiche, senza dire nemmeno una parola di rammarico per le numerosissime vittime israeliane, cittadini di uno Stato democratico che difende il proprio diritto a una esistenza pacifica, non minacciata da un terrorismo appoggiato da troppe parti.LETTERA FIRMATAEcco il commento di Famiglia Cristiana:"Cattolico" significa universale. Il vero cattolico è cittadino del Regno dei Cieli, la patria di tutti gli uomini, piuttosto che di uno Stato particolare. Purtroppo le appartenenze laiche - quelle che si traducono in un popolo piuttosto che in un altro, in identità contrapposte - possono mettere in ombra la cattolicità. Lei trova fuorviante che dei cattolici arabo-palestinesi diano la precedenza alla patria terrena piuttosto che alla vocazione all'universalità. Condivido il suo giudizio. Ma dobbiamo avere il coraggio di dissociarci da questo uso strumentale della fede anche quando viene fatto in casa nostra. Troppe volte si rivendica l'identità cattolica per considerare "estranei" - e quindi da mettere alla porta - coloro che non riconosciamo in essa.D.A.
Davvero impressionante il "rovesciamento di frittata" operato dall'estensore della risposta, nonché il suo acrobatico arrampicarsi sugli specchi allo scopo di eludere la domanda. Il lettore infatti non parla di "cattolici arabo-palestinesi", né tanto meno di "appartenenze laiche", bensì, chiaramente ed esplicitamente, di "eminenti rappresentanti della Chiesa cattolica". Non parla di "uso della fede" bensì di prese di posizione da parte di un'istituzione. Non chiede disquisizioni teologiche, bensì una risposta su queste prese di posizione. E la risposta non c'è. Del tutto assurda poi la conclusione a proposito degli "estranei": se come estranei vengono sentiti gli ebrei israeliani vittime del terrorismo, non si capisce troppo bene perché non vengano invece percepiti come tali i musulmani palestinesi autori di feroci attentati contro civili indifesi
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