giovedi` 02 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
04.08.2002 Mai far vedere


Testata: Famiglia Cristiana
Data: 04 agosto 2002
Pagina: 14
Autore: Guglielmo Sisinini
Titolo: «Un Tunnel di morte senza uscita»


Dopo tre settimane di silenzio sul conflitto israelo-palestinese, dopo che anche la morte di 26 civili israeliani in due feroci attentati a Gerusalemme è passata inosservata, questa settimana Famiglia Cristiana propone un articolo, a firma Guglielmo Sasinini che, sia nei contenuti sia nelle immagini, non consente una visione obbiettiva della situazione mediorientale per l’ orientamento filo-palestinese che lo caratterizza.



Vorremmo dare la priorità al commento delle fotografie perché spesso l’impatto emotivo che suscitano orienta il lettore molto più del contenuto di un articolo.

Due sono le immagini che presentano la sofferenza dei palestinesi, evitando accuratamente quella degli israeliani.

Recita la didascalia: funerale di uno dei 15 bambini palestinesi rimasti uccisi in un quartiere di Gaza il 23 luglio.

Perché sono rimasti uccisi? Qual era il vero obiettivo dell’esercito? Non si sa.

In compenso la fotografia ritrae un uomo che tiene in braccio un bimbo di pochi mesi morto, mentre l’altra fotografia riprende un gruppo di donne palestinesi velate che protestano contro Israele e gli Stati Uniti.

Sorge spontanea una domanda: è mai possibile che con tutti gli attentati che la popolazione civile israeliana ha subito in queste ultime settimane non ci fosse nemmeno una immagine a testimonianza dello strazio delle madri israeliane??

Ecco l'articolo:

In Medio Oriente il circolo infernale della violenza, che tutti vedono ma che nessuno riesce a spezzare, non conosce tregua.


Chi vuole spezzarlo, chi tenta di spezzarlo non può perché ogni volta c’è un terrorista palestinese che rinnova il suo odio infinito nei confronti del popolo israeliano
I coloni di Hebron più estremisti si lanciano in raid notturni contro le case palestinesi
Di solito sono i terroristi palestinesi che entrano nelle abitazioni dei "coloni" per sterminarli
Per rispondere al raid dell’aviazione israeliana contro un quartiere di Gaza, nel quale,

oltre a Salah Shehada fondatore e leader indiscusso delle brigate Ezzedine Al Khassam,

sono morti anche una quindicina di bambini palestinesi, Hamas attacca le colonie ebraiche

Precisiamo: Shehada era un capo terrorista e l’unico obiettivo dell’azione militare israeliana, le Brigate Ezzedine Al Khassam non sono un’associazione benefica, ma un gruppo terroristico e siamo proprio sicuri che senza il "raid" israeliano Hamas si sarebbe dedicato ad attività caritative, anziché attaccare le colonie?


Lo sceicco Ahmed Yassin, leader di Hamas, che due giorni prima del bombardamento su Gaza aveva proposto una sorta di tregua
alla quale solo pochi ingenui avevano creduto
dichiara: Siamo stanchi di parlare, risponderemo con le azioni, le nostre bombe sono pronte
A dire il vero gli unici discorsi pronunciati dallo sceicco sono incitamenti alla violenza, al martirio e a uccidere tutti gli ebrei ovunque si trovino. Dunque, nessuna meraviglia che le bombe siano pronte! Da ultimo, il giornalista si "ricorda" che


In tre giorni gli integralisti palestinesi


Integralisti e terroristi

Hanno attaccato due auto di coloni ebrei in Cisgiordania, hanno fatto irruzione in un insediamento nel Nord della Cisgiordania, uccidendo un colono e ferendo quattro bambini, hanno sparato una sessantina di colpi di mortaio contro le colonie ebraiche di Gaza provocando alcune decine di feriti
Tutti gli episodi di violenza cui si riferisce Sasinini riguardano "coloni". E’ un caso?

E gli altri civili inermi fatti a pezzi? Neppure un cenno ai 26 civili israeliani sterminati in due attentati a Gerusalemme da terroristi palestinesi, fra i quali tantissimi adolescenti che si recavano a scuola in autobus.


In attesa che il muro separi nettamente israeliani e palestinesi, in Israele regna un senso di impotenza di fronte al progressivo imbarbarimento di una guerra fatta di vendette e controvendette
"Senso di impotenza" che si trasforma in angoscia e terrore ogniqualvolta un israeliano si accinge ad uscire di casa, a salire su un autobus, ad entrare in un bar, in un ristorante, in un supermercato o semplicemente a passeggiare nelle strade della propria città.

"Senso di impotenza" che è sgomento e incredulità dinanzi alla ferocia dei kamikaze che non risparmiano bambini e adolescenti.

Fermare con ogni mezzo questa spirale di violenza che nasce dall’odio che i palestinesi nutrono per gli ebrei è l’unica condizione per arrestare il "progressivo imbarbarimento della guerra". Non illudiamoci che esistano altre strade.

Invitiamo i lettori di Informazione Corretta a scrivere a Famiglia Cristiana per esprimere il loro parere, cliccando sulla e-mail sottostante:


direzionefc@stpauls.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT