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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
20.04.2007 Il settimanale cattolico scopre la minaccia del fondamentalismo islamico
e il suo odio anticristiano

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 20 aprile 2007
Pagina: 0
Autore: Beppe del Colle
Titolo: «Il terrorismo islamico al posto del comunismo»

Famiglia Cristiana nel numero 16 pubblica un articolo di Beppe del Colle intitolato "Il terrorismo islamico al posto del comunismo"

Una volta l'Occidente temeva soprattutto la minaccia sovietica.
Oggi, caduta la cortina di ferro, il pericolo viene dalle bombe e dai kamikaze dell'islam duro e puro. Il terrore è globale.

Finalmente il settimanale cattolico si accorge del pericolo costituito dal fanatismo islamico e che ora a essere nel mirino dei kamikaze non è solo l’America o Israele ma anche i cristiani e i loro simboli religiosi.

Piazza Pushkin a Mosca, vent’anni fa. È al potere Michail Gorbaciov al motto della perestrojka (riforma) e della glasnost (libertà di parola); ha favorito il rientro a Mosca di Sakharov dall’esilio interno di Gorki e la liberazione di alcuni dissidenti. Incoraggiate da queste novità, sotto il monumento al grande poeta si sono radunate alcune decine di persone che manifestano a favore della riabilitazione delle vittime del gulag e del risarcimento delle loro famiglie. Con il fotografo Giancarlo Giuliani siamo fra questa piccola folla, quando all’improvviso arriva la polizia: quella di sempre, decisa; la gente fugge, chi non ce la fa viene bloccato e caricato a forza su furgoni.

Piazza Pushkin a Mosca sabato scorso, 14 aprile: arriva di colpo la polizia, quella di sempre, decisa, e si scatena contro una piccola folla di oppositori dell’attuale Governo di Putin. Arresti, fotografi pronti a scattare immagini come Giuliani, allora. Ma, a differenza di allora, non c’è scandalo internazionale. Il comunismo non c’è più, la Russia è una grande potenza leader nella produzione e nella distribuzione di gas, di petrolio, di armi. Scrive André Glucksmann: "Oggi, davanti alla nuova dissidenza che manifesta a Mosca, le autorità morali e politiche internazionali non battono ciglio. Parigi, Roma, Londra e Berlino guardano da un’altra parte e fanno i loro calcoli".

Sarà così anche perché oggi i pericoli, soprattutto per le capitali europee, vengono da tutt’altra parte: dall’islam fondamentalista e terrorista, che grazie ai kamikaze e ai tagliagole sta facendo le prove, come sostiene Gianni Baget Bozzo, per imporre il suo "ritorno a porsi come identità totale, anche politica, o riscoprendo il califfato o imponendo in tutta l’area musulmana e oltre la sharia coranica come legge dello Stato".

È quello che avviene da decenni, in modalità diverse, dal Mediterraneo al Pacifico, dal Marocco alle Filippine, passando per l’Algeria, la Palestina, il Libano, la Siria, la Somalia, l’Irak, l’Iran, il Pakistan, l’Afghanistan dei talebani, l’Indonesia; ma anche, dopo il crollo dell’Unione sovietica, nelle Repubbliche caucasiche a maggioranza musulmana che ne facevano parte, come in Cecenia, in Inguscezia, in Ossezia.

Quel "ritorno" dell’islam al passato ha una data d’inizio: il 1928, con la nascita dei Fratelli musulmani in Egitto.

A questo proposito, vale la pena ricordare una frase del fondatore dell’associazione, Hasan al-Banna, al quinto congresso dei Fratelli musulmani svoltosi al Cairo nel 1939, che riassume l’ideologia di quel movimento, madre di tante successive ramificazioni politiche e militari fino ad Al Qaida e all’appena nato "Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento", autore dell’ultima strage ad Algeri: "Noi riteniamo che i precetti e gli insegnamenti universali dell’islam comprendano tutto quello che riguarda la vita dell’uomo in questo mondo e nell’altro e che sono nell’errore quanti pensano che tali insegnamenti trattino soltanto dell’aspetto culturale o spirituale, a esclusione di altri".

L’islam, diceva al-Banna, "è credo e culto, nazione e cittadinanza, religione e Stato, Libro e spada. Il nobile Corano parla di tutto questo, considerandolo sostanza e parte integrante dell’islam, e raccomanda di conformarvisi globalmente, come viene indicato in questo nobile versetto: "Cerca piuttosto, con le ricchezze che Dio t’ha dato, di acquistarti la Dimora dell’Oltre e non dimenticare il tuo dovere nel mondo, e benefica gli altri come Iddio ha fatto con te"".

Come e perché da simili idee e incitamenti si possa arrivare agli orrori di questi anni non è difficile capire.

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