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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
02.05.2005 L'opinione del Rabbino capo di Roma su Papa Benedetto XVI
un' intervista sul settimanale cattolico

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 02 maggio 2005
Pagina: 55
Autore: Renzo Giacomelli
Titolo: «Le attese delle altre fedi»
Pubblichiamo uno stralcio tratto da un articolo di Renzo Giacomelli apparso su FAMIGLIA CRISTIANA del 1 maggio a pagina 55 intitolato "Le attese delle altre fedi".

Gli occhi della comunità internazionale sono puntati sul nuovo pontefice, Benedetto XVI, la cui elezione è stata accolta positivamente dalla maggioranza dei cattolici.

E’ una persona schietta, leale, trasparente, dotato di una forte cultura: questi i giudizi apparsi nei quotidiani negli ultimi giorni.

Molti sono convinti che papa Ratzinger seguirà il cammino intrapreso da Giovanni Paolo II, non solo nel portare avanti il suo impegno per la pace ma anche nell’incontro fra le culture, le civiltà oltre che nei rapporti con le altre religioni.

Tutti si augurano che le aspettative non vadano deluse.

Ecco il parere del Rabbino capo di Roma.

"La Comunità ebraica di Roma ha salutato pubblicamente l’elezione di Benedetto XVI e gli ha augurato "successo, felicità e salute nel difficile compito di guida della Chiesa cattolica in un periodo così turbolento di conflitti e incomprensioni tra popoli e religioni, ma anche di grandi avvicinamenti".

La Comunità spera che progredisca "il cammino di collaborazione e di reciproco rispetto tra Chiesa ed ebraismo" iniziato dal Vaticano II e intensificatosi con Giovanni Paolo II.

Al Rabbino capo di Roma, Riccardo di Segni, chiediamo se da papa Ratzinger si attende novità nei rapporti tra Chiesa cattolica ed ebraismo.

"No, non mi aspetto grandi novità, nel senso di strappi rispetto al passato", risponde. "Perché la dottrina ufficiale che, nella Chiesa cattolica, ha guidato i nostri rapporti è stata gestita dal caridnal Ratzinger, e quindi ci si deve attendere la continuazione di un percorso. Se ci saranno sorprese, spero che siano positive".

Inviterà Benedetto XVI a visitare la sinagoga di Roma?

"Le nostre porte sono sempre aperte. Quanto ad un invito formale ci sono dei tempo logici da rispettare".

Conosce personalmente il nuovo Papa?

"Ho avuto in passato un lungo colloquio con il cardinal Ratzinger. Sono stato positivamente colpito dall’intelligenza, dallo spessore culturale della persona. Ed è uno che sa ascoltare."

Nelle relazioni con gli ebrei, Benedetto XVI seguirà le orme di Wojtyla?

"Bisogna distinguere l’aspetto dottrinale da quello carismatico, personale. L’aspetto dottrinale è noto. Invece, ancora non conosciamo, del nuovo Papa, la dimensione carismatica, pastorale, dei grandi gesti. Voglio però sottolineare che le posizioni dottrinali, che sono conosciute, possono favorire la chiarezza del dialogo. E’ meglio evitare nodi insuperabili e concentrarci su cose utili. Penso ad esempio alla collaborazione su temi sociali. E penso, in particolare, al dovere di testimoniare che l’appartenenza, anche rigorosa, a una fede religiosa aiuta a portare la pace nel mondo".
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Famiglia Cristiana. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

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