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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
13.09.2004 I morti di serie "A" e quelli di serie "B"
poche righe sulla strage di Beersheva, e la solita propaganda fotografica

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 13 settembre 2004
Pagina: 14
Autore: Guglielmo Sasinini
Titolo: «Sharon gela gli oppositori: Nulla potrà fermarmi»
A pagina 14 di Famiglia Cristiana del 12 settembre è pubblicato un articolo di Guglielmo Sasinini intitolato "Sharon gela gli oppositori: Nulla potrà fermarmi".
Martedì 31 agosto due kamikaze si sono fatti esplodere a pochi secondi di distanza l’uno dall’altro su due autobus nel centro della città di Beer Sheva nel Negev provocando la morte di 16 civili inermi fra cui una bimba di tre anni e più di 100 feriti.
Questo nuovo atroce attentato che ha distrutto la vita di molte famiglie, riportato da tutti i quotidiani, trova sul settimanale cattolico soltanto lo spazio di due righe.
I morti israeliani, è noto, non hanno per la stampa cattolica la medesima importanza di quelli palestinesi.

Il duplice attentato suicida di Beer Sheva, che ha causato la morte di 16 persone, immediatamente rivendicato dalle brigate Ezzedim al Qassam, appare come una risposta atroce al governo Sharon, che poche ore prima aveva approvato il piano del ritiro da Gaza e dalla Cisgiordania.


Dopo molti articoli di Famiglia Cristiana che demonizzavano la barriera di difesa costruita da Israele per proteggersi dal terrorismo il giornalista è ben attento a NON riportare la notizia che è proprio in questa zona dove il recinto non è ancora stato costruito che i terroristi hanno potuto entrare e portare il loro messaggio di morte.
E neppure una parola anche per l’altro attentato al valico di Erez sventato grazie al coraggio di una giovane soldatessa che, in caso contrario, avrebbe fatto aumentare il bilancio di morti in quella terribile giornata.

Entro la metà del mese la Knesset dovrà approvare la bozza di legge che, tra l’altro, prevede l’entità del risarcimento che spetterà a ciascun colono costretto ad abbandonare abitazione ed attività. Ovviamente i 7.500 coloni minacciano rappresaglie, ma Sharon ribadisce che Israele, a gennaio, si ritirerà da Gaza e da una parte della Cisgiordania con un’unica operazione. La polizia si occuperà dello sgombero mentre l’esercito penserà alla sicurezza attorno alle zone evacuate.
L’ex primo ministro Benjamin Netanyahu, ora ministro del Tesoro, e il ministro dell’educazione Limor Livnat, accesi oppositori di Sharon, accusano il premier di aver perso il senso della realtà, ma Sharon si è rivolto ai due ministri dicendo: " Sappiate che niente mi impedirà di attuare questo piano indispensabile per la sicurezza di Israele".
L’articolo termina con alcune considerazioni sulla politica di Israele e non si capisce quindi per quale motivo la redazione del settimanale cattolico scelga, per illustrarlo, la fotografia di un bambino di pochi anni ripreso sullo sfondo di macerie e detriti e la didascalia recita:
Un bambino palestinese vicino alla sua casa demolita nella striscia di Gaza.




Evitare di mettere le immagini dell’ attentato con i morti israeliani (bimbi e giovani, donne e vecchi) e scegliere le immagini di "poveri e derelitti" bimbi palestinesi anche quando non c’entrano nulla con l’articolo non è palese propaganda filopalestinese?

Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Famiglia Cristiana. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.


direzionefc@stpauls.it

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