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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
04.07.2004 Non è vero che tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani
ma Igor Man fa finta di non saperlo

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 04 luglio 2004
Pagina: 5
Autore: Igor Man
Titolo: «Ma la barbarie non è il vero volto dell'Islam»
Il continuo "appeasement" del mondo cattolico nei confronti dell’islam, degli arabi, dei palestinesi e dei loro leader lascia a dir poco sgomenti, soprattutto se paragonato all’atteggiamento ostile e diffidente con il quale Israele e gli ebrei di tutto il mondo vengono giudicati qualsiasi cosa facciano o dicano.
Davanti alla preoccupazione di alcuni prelati per il modo con cui i "cattivi" americani avevano "trattato" Saddam Hussein una volta catturato ( gli avevano guardato in bocca e per questo alcuni "caritatevoli cattolici" avevano osservato che, poverino, era stato trattato come un cane dimenticandosi peraltro che "quel poverino" aveva torturato, gassato e fatto ammazzare centinaia di curdi e iracheni), non si riscontra un analogo orrore per le vittime della barbarie araba.

Anzi, Famiglia Cristiana nel numero del 4 luglio a pagina 5 pubblica un articolo di Igor Man intitolato: "Ma la barbarie non è il vero volto dell’islam".

Eppure coloro che vediamo nelle immagini televisive con il volto incappucciato, brandire un fucile o un coltello fieri di stroncare l’ennesima vita umana non sono né ebrei, né indù, sono arabi musulmani.

"La maggioranza dei musulmani non sono fondamentalisti, e la maggioranza dei fondamentalisti non sono terroristi ma la maggioranza dei terroristi odierni sono musulmani e lo rivendicano con orgoglio" (Bernard Lewis).

Pubblichiamo alcuni stralci dell’articolo di Igor Man.

" La lettura dei giornali, al mattino, è la Messa del laico, diceva Hegel. Oggi è diventata una sorta di immersione nell’orrore. Giorno dopo giorno il buco nero della guerra postcoloniale scava nell’antica Mesopotamia una sorta di fossa comune, insaziabile, cui sotto l’occhio cinico della Tv vengono frettolosamente dati in pasto uomini e topi, bambini e vegliardi o quello che ne resta.
"Quello che ne resta", poiché nell’era delle armi più sofisticate, della morte per siringa, riemerge dal passato più buio la decapitazione, lo smembramento del cadavere, l’umiliazione del prigioniero, lo stupro psicologico dell’ostaggio chi seguirà l’orrenda fine del montone sgozzato, secondo il costume dei primi pastori erranti della storia.
Quella della decapitazione è devastante pratica d’ogni guerra coloniale.
In Irak la guerra è finita (ipse dixit Bush) ma continua.
Continua non perché lo vogliono gli americani o gli eserciti della coalizione.
Continua perché il mondo occidentale non vuole sottostare al vergognoso ricatto dei terroristi: "ritirate le truppe o decapiteremo un altro ostaggio".
E chi nell’anno 2004 si mette in posa dinanzi ad un video e si fa riprendere nell’atto più vile, vergognoso e crudele che l’uomo conosca non è un inglese, un francese, un americano, un italiano è un ARABO musulmano.

Ma sbaglierebbe chi pensasse che sia l’Islam ad avere l’esclusiva di questo crespo bowling giocato con teste umane al posto delle usuali biglie colorate. Sono uomini turpi, traditori del Corano, ovvero labili persone plagiate da cinici apprendisti stregoni, a inebriarsi della violenza per la violenza…..
Gettar ponti tra noi e l’islam, esortava La Pira il sindaco santo di Firenze.
Gettar ponti: gli americani tutto sanno fare fuorché questo: sono super tecnologicizzati, non sono cattivi ma neanche genieri, li sminuisce l’ignoranza, figlia balenga dell’autostima…..sanno solo occupare, non sanno che conquistare la mente e i cuori è il primo compito di chi invade un Paese per liberarlo dalla tirannia.
Già dal principio dell’800 l’islam guarda il presente attraverso la chimerica lente del passato. Sublimando quel passato, peraltro splendido l’islam si fa schiavo della storia, escludendosi dal presente. In tutti i libri sacri leggiamo versetti che sembrano legittimare la violenza, ma ve ne sono tanti altri che la condannano…….."
" Le centinaia di migliaia di precetti e di massime attribuiti, più o meno fondatamente, al Profeta e interpretati in modi a volte molto diversi offrono una vasta gamma di indicazioni, e l’interpretazione bellicosa e violenta della religione è solo una fra le tante.
Intanto, però, un numero non indifferente di musulmani è disposto ad approvare, e alcuni di loro ad applicare, questa interpretazione della loro religione.
Al terrorismo bastano quei pochi.
Và da sé che l’Occidente deve difendersi con qualsiasi mezzo utile.
Se la libertà fallisce e il terrore trionfa, i popoli dell’Islam saranno le prime e le peggiori vittime.
Ma non saranno le sole, e molti altri soffriranno con loro"
(Bernard Lewis).
Parole che molti dovrebbero leggere e saper mettere in pratica !

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