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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
13.05.2004 Vergogna a Amnesty, severa con le democrazie
sempre pronta a chiudere gli occhi con le dittature

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 13 maggio 2004
Pagina: 39
Autore: Marco Bertotto
Titolo: «Sui diritti civili l'America esce sconfitta»
Quando non punta i riflettori su Israele, Famiglia Cristiana non si lascia
sfuggire l'occasione per screditare l'America e lo fa pubblicando sul
numero del 16 maggio a pagina 29 un articolo di Marco Bertotto, Presidente
della Sezione Italiana di Amnesty International, dal titolo "Sui diritti
civili l'America esce sconfitta".

L'articolo analizza "lo scandalo dei feroci maltrattamenti ai prigionieri
iracheni" sotto un profilo chiaramente antiamericano; uno scandalo che ha
giustamente suscitato la riprovazione dell'opinione pubblica internazionale
ma non deve farci dimenticare che solo ed esclusivamente nelle democrazie,
come l'America, esistono gli strumenti per portare alla luce comportamenti
riprovevoli, riconoscere i propri errori e punire duramente gli autori di
tali comportamenti.

Commentiamo alcuni brani dell'articolo.

Durante il regime di Saddam Hussein, la prigione di Abu Ghraib era ben
nota per la crudeltà delle torture che vi erano praticate e le condizioni
disumane alle quali erano sottoposti i detenuti che ospitava.

Torture e crudeltà inflitte da un regime sanguinario che tanti "bravi
pacifisti", avversando l'intervento americano diretto ad abbattere quel
regime, avrebbero voluto mantenere al suo posto.
Non dimentichiamo che è stato grazie all'America che Saddam Hussein, un
feroce dittatore, è stato messo in condizione di non nuocere più alla sua
popolazione e ha consentito al mondo occidentale di venire a conoscenza
delle sue atrocità.

Su Abu Ghraib sono ora di nuovo puntati i riflettori, dopo che le
immagini dei maltrattamenti hanno fatto il giro del mondo
come solo nelle democrazie è possibile e mostrato, per l'ennesima volta, le intollerabili contraddizioni che si celano dietro una guerra che la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha dominato sul piano militare e dalla quale è invece uscita tragicamente sconfitta nella battaglia dei valori, della civiltà giuridica, dei principi irrinunciabili.

Non è uscita sconfitta perchè in ogni democrazia uno dei "principi
irrinunciabili" è il rispetto del vita umana, l'ordinamento giuridico ne
garantisce la tutela e chi si è reso colpevole di atrocità non può sottrarsi ad un regolare processo ed alla conseguente punizione (diversamente da quanto accade nei paesi arabi ).

Prima della pubblicità offerta a questa incresciosa vicenda da un'emittente
televisiva americana, nessuna delle denunce era stata adeguatamente
investigata. Solo ora, con un ritardo che rimane inaccettabile, la Casa
Bianca ha iniziato ad ammettere che le informazioni sulle violazioni dei
diritti umani erano state mantenute segrete dai comandi militari e con ogni
probabilità addirittura sottovalutate dalle autorità politiche.
Eppure il 26 giugno 2003 in occasione della Giornata internazionale per le
vittime della tortura, Bush aveva dichiarato che "gli Stati Uniti sono
impegnati nell'abolizione mondiale della tortura e guidano questa battaglia
con il buon esempio".
La realtà sembra piuttosto diversa (...)
Eppure dinanzi ad una "realtà" sconvolgente Bush ha duramente condannato i
soldati che si sono resi responsabili di simili atti confermando in questo
modo che nelle democrazie non esite la "perfezione", la "purezza assoluta"
degli ideali; ma la trasparenza è una garanzia ed una certezza per tutti.
Da ultimo però non possiamo fare a meno di chiederci chi condannerà gli
assassini che in questi giorni hanno dato al mondo intero (compresi gli
zelanti pacifisti) un'immagine molto più veritiera di qualsiasi discorso di
ciò che si cela dietro la cosiddetta "civiltà islamica"?
Chi metterà sotto processo colui che ha brandito un coltello e ha barbaramente decapitato un giovane di 26 anni, la cui unica colpa consisteva nella sua nazionalità?
Quello che possiamo augurarci è che nessuno dimentichi l'immagine atroce ma
drammaticamente reale che il quotidiano "Il Foglio" ha pubblicato questa
mattina in prima pagina: la testa mozzata di quel giovane che il suo
barbaro assassino solleva in un gesto di trionfo e di odio!

Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Famiglia Cristiana. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

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