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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
14.03.2004 Il settimanale cattolico
che si direbbe fondato da Luigi Pintor e Rossana Rossanda

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 14 marzo 2004
Pagina: 17
Autore: Guglielmo Sasinini
Titolo: «Il blitz di Gaza e i calcoli di Sharon»
A riecco Famiglia Cristiana ! E' da qualche numero che non pubblicava nulla, adesso recupera.

A Gerusalemme gli uomini del primo ministro Ariel Sharon cercano con ogni mezzo di rassicurare che l’incursione nei campi profughi palestinesi di El Bureij e di Nusseirat, al centro della Striscia di Gaza, costata la vita a 14 palestinesi


di cui nove membri di Hamas, una delle più pericolose formazioni terroristiche che si è resa responsabile di stragi efferate, perchè non specificarlo ?

fra i quali tre bambini di 8, 12 e 15 anni
il "bambino" di 15 anni però imbracciava un fucile, e gli altri due esprimono la solita tattica dei terroristi palestinesi di circondarsi di civili, meglio se bambini.


non significa una ripresa della guerra in grande stile, né vuole annullare la proposta del premier di ritirare, nei prossimi mesi, 17 insediamenti di coloni.

Secondo i vertici dell’esercito, le 48 ore di sangue, tra sabato 6 e domenica 7 marzo sono state una risposta agli attacchi terroristici, in particolare al fallito attentato kamikaze al valico di Erez, dove sono morti quattro attentatori e due poliziotti palestinesi.
Non è chiaro quali "vertici dell’esercito" il giornalista abbia interpellato, tuttavia è una realtà che dai campi profughi di Bureij e Nusseirat sono usciti in questi ultimi anni la maggior parte degli attentati terroristici e proprio la decisione di Sharon di evacuare la striscia di Gaza ha portato ad un intensificarsi delle azioni terroristiche.

Senza contare che in questi campi profughi dove la gente vive in luoghi sovraffollati e soffre la fame (grazie ad una ben precisa scelta politica di Arafat che infischiandosi delle sofferenze della sua gente ne ha fatto un’arma contro gli israeliani) continuano a funzionare fabbriche di armi e missili Kassam e questo...indipendentemente da eventuali nuovi attentati kamikaze.

C’è chi teme infatti che Ariel Sharon, per uscire dall’impasse politica nella quale si trova attualmente, anche in seguito ai pesanti scandali finanziari che lo coinvolgono,


peraltro ancora da dimostrare
abbia deciso di giocare per l’ennesima volta la carta dello scontro, così da convincere gli israeliani che è ancora il tempo della guerra e non quello della riappacificazione.


A dire il vero sono gli attentati terroristici sia quelli – numerosi - che la polizia riesce a fermare, sia quelli che purtroppo sfuggono al suo controllo oltre alle dichiarazioni di odio di Hamas, delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa a "convincere" gli israeliani su chi abbia veramente l’intenzione di "riappacificarsi".

L’articolo è corredato da una fotografia con la medesima immagine di propaganda filopalestinese, più volte proposta e che tanto suggestiona e commuove il pubblico dei lettori ma che non corrisponde alla realtà dei fatti.

Un bambino getta una pietra contro un carro armato. E la didascalia commenta:

un momento della battaglia per le strade di Gaza dopo l’incursione dell’esercito israeliano.


Da un articolo di Fiamma Nirenstein, inviata a Gerusalemme del quotidiano "La Stampa" apprendiamo invece la dinamica degli eventi.


(...) Secondo il racconto del comandante della zona di Gaza Gadi Shamni, le truppe sono entrate non nel centro, ma in determinati quartieri con obiettivi specifici, armi e ricercati: subito dalle moschee si è sparso il richiamo a tutta la popolazione, tutti sono usciti per strada, ed è stata ingaggiata una battaglia armata in cui la popolazione, specie giovanile, si è unita agli uomini armati (in grande misura di Hamas) e ha funzionato di fatto da scudo, compresi i bambini e i giovani
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