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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
26.01.2004 Ebrei vivi ed ebrei morti
per il settimanale cattolico sono buoni solo quelli morti

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 26 gennaio 2004
Pagina: 66
Autore: Renzo Giacomelli
Titolo: «Gerusalemme: un ponte dai vescovi del mondo»
In occasione della Giornata della memoria Famiglia Cristiana del 25 gennaio pubblica due articoli molto interessanti: uno a pagina 66 intitolato "La memoria negata" di Paolo Perazzolo, l’altro di Amos Luzzatto a pagina 27 dal titolo "Ricordare la Shoah".

Pur apprezzando l’attenzione che il settimanale cattolico rivolge agli ebrei morti, vittime dell’Olocausto nazista, ci riesce più difficile comprendere perché la stessa empatia, la stessa "partecipazione" non si estenda anche agli ebrei vivi (quelli - per intenderci - che il terrorismo non ha ancora spazzato via) che vivono in Israele e che combattono ogni giorno una battaglia durissima contro l’odio e l’intolleranza dei palestinesi.

A pagina 17 è infatti pubblicato un articolo a firma Renzo Giacomelli, "Gerusalemme: un ponte dai vescovi del mondo" il quale, per l’ennesima volta, demonizza "il muro", quella barriera di difesa che il governo israeliano sta costruendo per proteggere i suoi cittadini dai kamikaze palestinesi.

Riportiamo gli stralci più significativi dell’articolo.

"Non muri ma ponti". E’ il titolo d’un appello pubblicato a Gerusalemme da rappresentanti degli episcopati d’Europa e delle Americhe.
Nell’appello lanciato dai vescovi si afferma: Abbiamo visto la violenza sofferta da tutte e due le comunità: gli attacchi contro gli israeliani a Gaza.
Solo a Gaza ? E a Gerusalemme, a Netanya, a Haifa, a Tel Aviv?
Ci sembrano un po’ miopi questi vescovi!


E le punizioni collettive di cittadini palestinesi…
Un governo democratico come quello israeliano non contempla per definizione la possibilità di "punizioni collettive". Non è che i bravi prelati si confondano con quanto accade nell’Autorità nazionale palestinese presieduta da Arafat, dove chi dissente, chi osa esprimere la propria opinione viene appeso a testa in giù nella pubblica piazza?
Abbiamo osservato con grande dispiacere la mancanza di volontà politica


Da parte di chi?
Non solo in questa regione, ma nella comunità internazionale, a lavorare per una soluzione pacifica.
Nel ricordare che la Terra Santa non ha bisogno di muri ma di ponti


Purchè non vengano attraversati da kamikaze imbottiti di esplosivo!
I vescovi affermano: Abbiamo visto l’effetto devastante del muro di sicurezza che viene costruito sulla terra e fra le case della comunità palestinese.


La miopia imperversa fra i prelati cattolici: perché non "vedono" l’effetto ben più devastante provocato dai kamikaze palestinesi quando si fanno esplodere su un autobus pieno di adolescenti, i cui giovani corpi carbonizzati, mutilati, fatti a brandelli sono spesso irriconoscibili anche per i propri genitori?


Sembra essere una costruzione permanente


La barriera difensiva è una misura temporanea volta ad impedire le attività dei terroristi. Lo stesso ministro degli esteri israeliano ricorda con ironia che "Qualunque barriera può essere rimossa in qualunque momento; ciò che è irreversibile è la morte della gente per mano dei terroristi".


Che divide le famiglie, separandole dalle loro coltivazioni e dai mezzi di sussistenza.


La barriera viene costruita principalmente su terreni di pubblico demanio e quando non è possibile le autorità israeliane utilizzano terreni di proprietà privata che però NON vengono confiscati: i terreni rimangono di proprietà dei possessori, i quali secondo la legge ricevono un indennizzo.

E’ accaduto infatti che, in base ad un accordo con i proprietari palestinesi, alcuni oliveti venissero sradicati e reimpiantati in altro luogo.

Quello che è palesemente fazioso è che le agenzie di stampa mostrino solo lo sradicamento, facendo in tal modo una attiva opera di disinformazione!

Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Famiglia Cristiana. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.




direzionefc@stpauls.it

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