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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
12.09.2003 Governo di Sharon e Hamas: stessa intransingenza?
per il settimanale cattolico sì

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 12 settembre 2003
Pagina: 20
Autore: Guglielmo Sasinini
Titolo: «La pace interrotta»
Ne commentiamo i punti più salienti nei quali il giornalista oltre ad esprimere opinioni del tutto personali non pare avere una visione obiettiva del conflitto che insanguina Israele da quasi tre anni.

Il sottotitolo è già un programma.

Abu Ala, designato premier da Arafat, dovrà vedersela con l’intransigenza di Ariel Sharon e di Hamas
Ancora una volta il settimanale cattolico pone un’organizzazione terroristica, Hamas, responsabile di stragi efferate, sullo stesso piano del primo ministro di un governo democraticamente eletto che sta lottando contro un terrorismo spietato e che vede ogni giorno morire bambini e giovani nel modo più orribile.
Sharon può e deve essere "intransigente".
Hamas invece è un organizzazione di assassini.

Abu Mazen, primo ministro dell’Autorità palestinese, ha liquidato la questione con due parole: impossibile governare., quindi è partito per il Marocco. L’uomo che aveva avviato la Road Map


Da solo?? E gli israeliani non hanno fatto nulla?


si è dimesso riconsegnando il destino dei palestinesi nelle mani di Arafat.
Perché Arafat, semplicemente, non l’ha lasciato governare.
Le lunghe estenuanti schermaglie che per settimane avevano segnato la sua politica di premier che si opponeva ad Arafat perché voleva avviare con Israele una politica basata sul dialogo e non sulle bombe si sono esaurite.


Chissà se Abu Mazen , dopo aver lottato duramente per avere più poteri, una maggiore libertà d’azione, per essere considerato anche a livello internazionale un interlocutore affidabile ed aver visto che Arafat in ogni momento gli metteva i bastoni fra le ruote definirebbe tutto questo "una schermaglia"...
….A stravolgere ulteriormente il quadro in poche ore si sono accavallati tre fatti: il tentativo israeliano di uccidere con cinque missili lanciati contro un’abitazione di Gaza lo sceicco Yassin, leader spirituale di Hamas;
che incita da anni i palestinesi a buttare a mare tutti gli ebrei
l’immediata reazione popolare dei leader islamici, che hanno minacciato Sharon e promesso che si apriranno le porte dell’inferno;


quando mai si erano chiuse quelle porte? Da anni ormai ogni israeliano che prende un autobus, che entra in un bar, che passeggia per una strada di Gerusalemme, Tel Aviv o Haifa sa che in un attimo si può scatenare l’inferno e può morire fatto a brandelli.

La dichiarazione dell’Unione Europea che ormai considererà Hamas un’organizzazione terroristica, esattamente come Al Qaeda e gli Hezbollah.


Come dire……meglio tardi che mai!!
Gli Stati Uniti, che ancora dichiarano di credere nella Road map tornano a sperare che tra i palestinesi emerga l’uomo giusto…..Abu Ala, che ha fama di mediatore moderato, potrebbe rispondere a questi requisiti. Ma se l’Amministrazione Bush non si farà carico di avere un impegno più equilibrato, di premere affinché cessi la violenza terrorista.
sono mesi che Bush chiede con forza la cessazione del terrorismo. Chi invece non ha fatto proprio nulla in proposito è Arafat prima e Abu Mazen poi.


E contemporaneamente vengano accantonate le due maggiori motivazioni del malcontento palestinese – la costruzione del muro di sicurezza e l’edificazione di nuovi insediamenti ebraici -, allora la diplomazia di Washington non avrà alcuna possibilità di riuscita.

Il muro difensivo per quanto non sia una soluzione ottimale è l’unico mezzo, per ora, di cui dispongano gli israeliani per tentare di arginare il terrorismo ed è logico che uno Stato faccia di tutto per proteggere la vita dei propri cittadini.
In queste ultime settimane alcuni insediamenti ebraici sono stati smantellati ed il ringraziamento sono stati i 20 morti bruciati e fatti a pezzi il 19 agosto in un autobus a Gerusalemme.
Israele ha più volte dimostrato con i fatti di volere la pace e di perseguire gli obiettivi della Road map, come quando un mese fa ha liberato Raad Baugouty, membro di Hamas, quale gesto di buona volontà per favorire il cessate il fuoco.
Anche in questo caso il ringraziamento non si è fatto attendere.
Proprio oggi l’esercito israeliano ha arrestato Raad Bargouty.
E’ il responsabile dei due feroci attentati di due giorni fa a Zrifrim e a Gerusalemme.

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