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La Stampa Rassegna Stampa
07.09.2023 Drone russo in Romania: violato un Paese della NATO
Cronaca di Giuseppe Agliastro

Testata: La Stampa
Data: 07 settembre 2023
Pagina: 14
Autore: Giuseppe Agliastro
Titolo: «Drone russo in Romania»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 07/09/2023, a pag.14 con il titolo 'Drone russo in Romania' l'analisi di Giuseppe Agliastro.

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Giuseppe Agliastro

Mitobiografia di Volodymyr Zelensky | Fata Morgana WEB
Volodymyr Zelensky

Bucarest suona un campanello d'allarme. Il Sud dell'Ucraina nei giorni scorsi è stato al centro di numerosi attacchi. Nel mirino c'erano i porti ucraini sul Danubio, a due passi dalla frontiera con la Romania, Paese della Nato. E ieri il governo romeno ha denunciato che sul suo territorio sono stati trovati i frammenti di quello che si sospetta essere un drone russo usato nei raid. «Se fosse confermato che i pezzi rinvenuti appartengono a un drone russo, si tratterebbe di una situazione inammissibile» e di «una grave violazione della sovranità e dell'integrità territoriale della Romania», ha tuonato il presidente Klaus Iohannis. Ma se da un lato fa sentire la sua voce, dall'altro lato la Romania getta acqua sul fuoco: il ministro della Difesa ha infatti sottolineato di non vedere una minaccia diretta al suo Paese. «Non credo che si possa parlare di aggressione e penso che occorra saper distinguere tra un'aggressione e un incidente», ha detto Angel Tilvar all'agenzia giornalistica Agerpres. Parole che allontanano decisamente lo spettro di un ricorso all'articolo 5 del Patto Atlantico che vincola i Paesi Nato alla difesa collettiva in caso di attacco. La tensione resta alta. Lunedì Kiev aveva dichiarato che dei droni russi erano finiti sull'altra sponda del Danubio esplodendo in territorio rumeno. Frammentisarebbero stati rinvenuti martedì sera nella zona di Plauru, e la Nato ha espresso «forte solidarietà» alla Romania. Plauru si trova proprio di fronte al porto ucraino di Izmail: da cui negli ultimi due mesi sono arrivate incessantemente notizie di bombardamenti. Dopo aver abbandonato il patto sul grano a luglio bloccando di nuovo il trasporto di cereali via mare dall'Ucraina invasa, il Cremlino ha infatti preso di mira anche la rotta alternativa: quella del Danubio. E anche ieri le autorità ucraine hanno accusato le truppe russe di aver bombardato nella notte la zona di Izmail: secondo il governatore locale, il raid di droni è durato tre ore e ha ucciso una persona. «Distruzione e incendi sono stati registrati» in diverse zone, ha dichiarato Kipler, segnalando danni a infrastrutture portuali e agricole. Pare sia stata presa di mira anche Kiev, dove non ci sarebbero vittime ma danni ad alcuni edifici. I bombardamenti russi non smettono quindi di colpire le rotte del grano. E Zelensky si è scagliato contro la proposta con cui Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria e Bulgaria chiedono all'Ue di prorogare fino a fine anno le restrizioni alle importazioni di cereali ucraini che scadono il 15 settembre. «Ma perché, quando i porti ucraini bruciano quasi ogni notte dopo gli attacchi russi, dobbiamo anche preoccuparci che la nostra logistica terrestre si fermi?», ha puntualizzato il presidente ucraino. In suo aiuto è arrivato ieri a Kiev Antony Blinken. Il segretario di Stato Usa ha annunciato un nuovo pacchetto di "assistenza" all'Ucraina per oltre un miliardo di dollari. Gli Stati Uniti sono anche il principale fornitore di armi delle truppe ucraine, che secondo la Casa Bianca riceveranno nuovi sistemi di difesa aerea, missili a lungo raggio Himars, razzi anticarro Javelin e carri armati Abrams. Ma il Pentagono ha confermato che inizierà a mandare a Kiev anche le munizioni perforanti all'uranio impoverito, che i soldati ucraini già ricevono da Londra. Nonostante Washington neghi che queste controverse armi siano pericolose per la salute, ci sono da sempre grandi preoccupazioni per le possibili gravi conseguenze dell'esposizione all'uranio sulla salute umana e molti esperti ritengono che vi siano dei chiari legami tra le malformazioni congenite e l'uso di questa sostanza tossica. Nei mesi passati, gli Usa hanno fornito a Kiev anche le famigerate bombe a grappolo, ritenute pericolosissime per i civili e già largamente usate anche dalle truppe russe. La controffensiva ucraina prosegue lentamente e tra scontri cruenti. Tuttavia, secondo diversi osservatori, i soldati ucraini avrebbero superato una prima linea difensiva russa sul fronte Sud e Blinken ha ribadito il sostegno del governo americano alle truppe di Kiev dichiarando che i loro «progressi» militari «hanno subito un'accelerazione nelle ultime settimane».

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