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La Stampa Rassegna Stampa
13.10.2022 Cardini, l'amico del criminale russo
Intervista di Maria Berlinguer

Testata: La Stampa
Data: 13 ottobre 2022
Pagina: 11
Autore: Maria Berlinguer
Titolo: «'Il Paese reale vuole la pace. Oggi l'unico ostacolo è la volontà americana'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi 13/10/2022, a pag.11 con il titolo "Il Paese reale vuole la pace. Oggi l'unico ostacolo è la volontà americana" l'intervista di Maria Berlinguer.

Maria Laura Berlinguer - Chi Sono e che Cosa Faccio?
Maria Berlinguer

Il prof. Franco Cardini:
Franco Cardini

«Distinguiamo tra il Paese reale e la classe politica, e all'interno di questo i mass media che bisogna si decidano a dare tutte le notizie: per la classe politica mi sembra di sentire radio Berlino del '43, la politica è per continuare il conflitto costi quel che costi ma nello stesso tempo dice di volere anche la pace. Questo a Firenze si definirebbe volere la botte piena e la moglie ubriaca. Mentre il Paese reale vuole la pace. Possono materializzarsi tanto la fine del conflitto quanto la tregua, ma a questo punto c'è un solo ostacolo, la volontà americana di andare avanti con la guerra».

Il professor Franco Cardini è, come spesso gli accade, fuori dal coro. Mi scusi, ma è Putin ad aver invaso l'Ucraina. «Certamente. Ma nel discorso ufficiale del 30 settembre scorso, quando ha stipulato l'ingresso unilaterale con referendum truccati come sempre nella storia, Putin ha detto di essere pronto a sedere a un tavolo della pace e ha aggiunto, cosa ancora più allarmante, "come è stato detto molte volte". Io non lo avevo mai sentito dire dai nostri media, eppure sono uno attento. Leggo quotidiani anche stranieri. Perché questo dettaglio è stato trascurato dai nostri politici e dai media? Perché nessuno ha preso in considerazione la possibilità? Evidentemente vogliono continuare a fare la guerra. Il presidente Biden ripete che Putin ormai si sente alle strette. Tre mesi fa pareva avesse una malattia incurabile, due mesi fa era matto da legare e adesso è messo alle strette. Biden mette nuove condizioni ma è una presa in giro».

In che senso? «La gente sta crepando, il presidente dell'ucraina sta mandando al macello i suoi in una maniera indecorosa. Bisogna farli smettere questi qui. Lasci stare se Putin è un dittatore o un criminale però quando uno fa un passo tu devi obbligarlo a fare il secondo, l'unico modo di obbligare in democrazia a trattare e fare il secondo passo in modo che chi ha fatto il primo faccia il terzo».

Il mondo pacifista è spaccato. «Io ammiro tutto quello che è generoso ma non basta dire facciamo la pace, bisogna obbligare i belligeranti a trattare e per il momento l'unico belligerante che non vuole trattare è Biden, perché Zelensky è un belligerante per procura. Il bandolo della matassa è nelle mani di Biden. Perché? Il governo americano vuole condizionare l'Asia intera, attraverso la Russia, la Cina e nello stesso tempo vuole colpire l'Europa che è il suo concorrente economico e finanziario. È l'Europa che subisce le conseguenze delle sanzioni, la Russia non sta bene ma fino a un certo punto, siamo noi che siamo nei guai. La presidente del consiglio in pectore finge di non accorgersene, ma queste cose le sa benissimo. Quanto potremmo durare e tirare avanti? Me lo chiedo».

Pensa che Giorgia Meloni farò passi indietro sull'atlantismo una volta a Chigi? «Sulla politica estera non cambierà atteggiamento mai e poi mai, sa benissimo che la sua unica possibilità di continuare a fare il presidente del Consiglio è attaccarsi in tutto e per tutto all'America. Finché si attacca a Biden i suoi avversari e i suoi falsi alleati la faranno governare. Il boss sta a Washington. Finché lei sarà la plenipotenziaria del segretario di Stato Usa in Italia nessuno la toccherà. Certo però Meloni ha parlato anche di modello polacco, ha detto che non abbandonerà l'Ungheria, ha confermato l'intesa con Vox. Non è d'accordo con il mainstream dell'Europa».

Il conflitto le ricorda una guerra del passato? «Mi ricorda la figuraccia fatta dal generale Colin Powell, che era un'ottima persona, quando lo costrinsero a mostrare le finte prove sulle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein. I nostri politici stanno cercando di farci credere che l'unico responsabile della situazione attuale sia Putin ma io temo che tra qualche anno sapremo di questa storia qualcosa di simile a quanto Tony Blair confessò anni dopo l'Iraq».

Spera che si arriverà a una pace, in tempi ragionevoli? «Non credo, Biden è accecato dalla sua limitata capacità di intuizione politica».

Il prossimo mese ci sarà la manifestazione delle Acli alla quale ha aderito Conte. Non sarebbe stato giusto cominciasse o finisse davanti all'ambasciata russa? «Sì. È evidente che non basta andare davanti all'ambasciata americana, anche se ritengo che il governo che in questo momento ha le redini della questione sia quello americano. Se davvero vogliono fare la pace, si fa in pochi giorni ».

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