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Riprendiamo dalla STAMPA - Specchio di oggi, 09/05/2021, a pag.18, con il titolo "Parigi in piazza per Sarah contro le ombre antisemite", il commento di Leonardo Martinelli.
Leonardo Martinelli Sarah Halimi Era il 4 aprile 2017 e questo fatto di cronaca nera, in piena città, a Parigi, venne inizialmente sottovalutato. Traoré fu ricoverato in un ospedale psichiatrico e da allora non ne è più uscito. La famiglia della donna riuscì, comunque, a far riconoscere l'aggravante dell'antisemitismo. Ma nel dicembre 2019 la Corte d'Appello dichiarò l'aggressore penalmente irresponsabile, perché in preda a una psicosi delirante acuta, dovuta all'assunzione di cannabis. La sentenza si basava su un articolo del codice penale (122-1), per cui non è perseguibile dal punto di vista penale chi soffra, al momento del reato, di un disturbo psichico o neuropsichico, che annulli la capacità di discernimento. Ebbene, la decisione è stata confermata il 14 aprile scorso dalla Cassazione: Traoré in carcere non ci andrà mai. Ma l'opinione pubblica non arriva ancora a digerire la vicenda. Il 25 aprile più di 20 mila persone hanno protestato per le strade di Parigi. E altre manifestazioni sono state organizzate in Francia e all'estero, perfino a Roma, dinanzi all'ambasciata di Francia. Lo stesso presidente, Emmanuel Macron, ha chiesto di cambiare la normativa e il ministro della giustizia Eric Dupond-Moretti presenterà un progetto di legge. Intanto la famiglia di Sarah ha deciso di fare appello pure ai tribunali israeliani. No, la storia non finirà qui.
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