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La Stampa Rassegna Stampa
19.03.2021 Torino, terrorismo islamico: 'Pronto al martirio in nome di Allah'
Cronaca di Massimiliano Peggio

Testata: La Stampa
Data: 19 marzo 2021
Pagina: 38
Autore: Massimiliano Peggio
Titolo: «Nasir, il pusher espulso per terrorismo: 'Pronto al martirio in nome di Allah'»

Riprendiamo dalla STAMPA - Torino di oggi, 19/03/2021, a pag.38, con il titolo "Nasir, il pusher espulso per terrorismo: 'Pronto al martirio in nome di Allah' " la cronaca di Massimiliano Peggio.

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Massimiliano Peggio

Espulso lo jihadista Nasir Nairi | Interrompe la funzione dell'imam di  Torino per esaltare il terrorismo | 2020-21
Nasir Nairi


Espulso dall'Italia per apologia e istigazione al terrorismo. Sulla sua pagina Facebook, poi oscurata, elogiava apertamente l'Isis, pregava per uno sceicco detenuto e pubblicava foto in onore del Jihad e bandiere dello Stato Islamico. Per questo motivo Nasir Nairi, nato in Tunisia il 19 maggio 1992, era già finito nel mirino dei carabinieri per il contenuto dei suoi messaggi. Il 23 ottobre scorso, dopo aver partecipato alla preghiera del venerdi, nel centro culturale islamico «La Palma», in zona San Donato, aveva inneggiato al «fratello martire» ucciso dalla polizia francese pochi giorni prima, in seguito alla decapitazione del professor Samuel Paty. Osannando l'attentato, aveva biasimato l’imam che, nel celebrare la preghiera, aveva condannato l’azione criminale. Il suo intervento, carico di odio, era stato segnalato dai membri della comunità religiosa alla Digos. Le indagini successive hanno confermato la sua pericolosità crescente, che ha portato al provvedimento di espulsione. L'uomo, già noto per piccoli precedenti legati allo spaccio, irregolare in Italia, è stato tenuto costantemente sotto controllo: il 31 ottobre è stato fermato dalla polizia. Destinato inizialmente al centro di espulsione di corso Brunelleschi, è stato ricoverato fino all'11 novembre nella struttura di accoglienza straordinaria in quanto risultato positivo al Covid. In quel periodo ha aggredito e minacciato di morte il personale sanitario e altri ricoverati. «Non ho paura di nessuno, puoi chiamare chi vuoi in tuo aiuto. Non ho paura di nessuno se non di Dio» ha detto una infermiera. A uno degli ospiti, che a suo dire lo aveva disturbato durante la preghiera ascoltando una partita di calcio, aveva detto: «Sei fortunato, perché sei musulmano e non posso tagliarti la gola». Dopo il ricovero è stato portato al centro di espulsione. Qui ha iniziato a fare proseliti, e a inneggiare alla «guerra contro gli infedeli». Diceva: «Questa vita non vale niente e dobbiamo seguire la strada di Allah per fare Jihad o qui o in Siria». In più occasioni ha spiegato di essere esperto di armi, di Kalashnikov. Alcuni ragazzi ospiti nel Cpr, stando al racconto di altri trattenuti che hanno denunciato Nairi alla Digos, ero attratti dai sui discorsi. «Ai loro occhi sembrava persuasivo». Poi ha minacciato i poliziotti: «Ci vediamo fuori e ti faccio esplodere perché io faccio kamikaze inshallah. Vi taglio la gola». Ha istigato altri trattenuti a incendiare i locali: «Spaccate le televisioni, accedente le sigarette e date fuoco». A fine novembre ha partecipato a una rivolta nel Cpr: arrestato, è stato condannato per direttissima a 2 mesi e 20 giorni di reclusione per resistenza. Riportato al Cpr, è stato sistemato in un'area di isolamento. Ma ha continuato a mantenere contatti con altri soggetti tramite il suo smartphone, pubblicando messaggi dedicati all'Isis. Ieri è stato espulso.

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