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Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 13/01/2021, a pag.21, con il titolo "I fascisti digitali: 'Ebrei al forno' " il commento di Elena Loewenthal.
Elena Loewenthal
Lia Tagliacozzo La copertina (Manni ed.) Questo vergognoso episodio ci dice in fondo due cose. Due verità molto scomode, inaccettabili. La prima è che con una puntualità sconfortante gli episodi di antisemitismo—violenza verbale, simbolica o fisica che sia — si moltiplicano proprio intorno al Giorno della Memoria, di fatto spalmati su tutto il mese. E' come se questa ricorrenza fomentasse una rabbia cieca. Allora non si pub non pensare che c'è qualcosa che non funziona nel modo in cui viene intesa questa commemorazione. Che non è, non deve essere un atto di ossequio alle vittime dello sterminio bensì la consapevolezza che quell'orrore fa parte della storia d'Italia e d'Europa. Perché il Giorno della Memoria riguarda non tanto gli ebrei quanto il resto del mondo: la nostra comune civiltà che ha visto, permesso e prodotto tutto questo. A ciò dovrebbe appunto servire il ricordo: a condividere quel passato invece di liquidarlo come altrui svendendo i propri sensi di colpa con un omaggio, magari a denti stretti, ai morti. No, non è affatto questione di senso di colpa—che è ingiusto e inutile—ma di coscienza storica. Intorno a questa memoria si avvita invece ogni anno la vergogna di aggressioni razziste e antisemite. La seconda è che a tutto questo si somma il disvalore aggiunto di una violenza capace di penetrare dentro le nostre case attraverso le piattaforme di incontro virtuale: ora sappiamo che cliccare su un link pub essere un gesto sinistro e niente affatto innocuo, capace di violare l'intimità e la sicurezza del nostro spazio domestico.
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