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La Stampa Rassegna Stampa
23.04.2020 Coronavirus: ecco i cosiddetti 'aiuti' di Putin all'Italia
Analisi di Jacopo Iacoboni, Paolo Mastrolilli

Testata: La Stampa
Data: 23 aprile 2020
Pagina: 13
Autore: Jacopo Iacoboni, Paolo Mastrolilli
Titolo: «L'America all'Italia: 'Continueremo a vigilare sugli aiuti giunti dalla Russia'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/04/2020 a pag.13 con il titolo "L'America all'Italia: 'Continueremo a vigilare sugli aiuti giunti dalla Russia' " il commento di Jacopo Iacoboni, Paolo Mastrolilli.

Rousseau, Jacopo Iacoboni:
Jacopo Iacoboni

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Paolo Mastrolilli

«Noi continuiamo a rimanere vigilanti contro gli sforzi di attori maligni, inclusa la Russia, per avvantaggiarsi di questo tempo di crisi globale allo scopo di perseguire agende destabilizzanti». È molto chiaro l'avvertimento che il dipartimento di Stato invia non solo a Roma e Mosca, ma presumibilmente anche a Pechino, in relazione alle politiche di assistenza legate all'epidemia di coronavirus. Quindi Washington aggiunge una precisazione importante, che riguarda tanto l'uso degli aiuti per secondi fini, quanto la necessità che avvengano nella massima chiarezza, accettando dunque che i media svolgano liberamente il loro dovere di informare: «Noi accettiamo con favore gli sforzi per aiutare ad alleviare le sofferenze causate dalla pandemia globale», ma devono essere «no-strings-attached» e «transparent», ossia senza condizioni di qualsiasi genere e trasparenti.

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Vladimir Putin davanti a un ritratto di Stalin

Aziende e sanzioni A seguito dell'inchiesta condotta da La Stampa sugli aiuti inviati dalla Russia in Italia, che ha provocato una reazione da parte del ministero della Difesa di Mosca giudicata inaccettabile in una nota congiunta della Difesa italiana e della Farnesina, abbiamo posto due domande al Dipartimento di Stato. La prima riguardava il fatto che i ventilatori «Aventa-M» forniti al nostro Paese sono prodotti dalla Ural Instrument Engineering Plant (UPZ) nella città di Chelyabinsk, 1.500 chilometri ad est di Mosca. La UPZ è parte della holding Concern Radio-Electronic Technologies (KRET), unità del conglomerato statale russo Rostec. Siccome la KRET è sottoposta alle sanzioni del dipartimento al Tesoro americano dal luglio del 2014, abbiamo chiesto a Washington se ciò espone Roma al rischio di subire sanzioni secondarie. Foggy Bottom ha risposto così: «In linea generale, i nostri programmi di sanzioni non prendono di mira gli scambi, l'assistenza o le attività umanitarie in buona fede. UPZ non è un'entità designata. In base alle nostre informazioni, la holding KRET a cui appartiene, che è stata designata dall'OFAC, appare abbia meno del 50% di UPZ». Il messaggio è chiaro: Washington non vuole ostacolare gli aiuti umanitari, anche perché questi prodotti sono arrivati pure negli Usa, ma li monitora e controlla che non avvengano violazioni delle sanzioni inaccettabili. Anche perché, qualche giorno dopo, lo stesso Putin ha detto che Mosca acquista componenti dall'Italia, come se gli aiuti fossero in realtà transazioni a doppio senso. La seconda domanda riguardava invece più direttamente l'inchiesta della Stampa, e puntava a capire se gli Usa considerano un rischio per la sicurezza della Nato e le relazioni bilaterali il fatto che gli aiuti russi sono stati accompagnati da personale militare e di intelligence, come il generale Sergey Kikot, esperto di armi chimiche. Il dipartimento di Stato ha risposto così: «La relazione tra Usa e Italia resta forte, ed è basata su valori e priorità fondamentali condivise, inclusa la nostra continua cooperazione per sconfiggere il coronaviurs. Il 10 aprile, in risposta ad un bilancio di vittime senza precedenti in Italia, il presidente Trump ha autorizzato un robusto pacchetto di assistenza che aiuterà gli sforzi italiani di soccorso. Noi continuiamo a lavorare strettamente con tutti gli alleati e partner Nato, per coordinare gli sforzi contro il Covid-19». Washington quindi non vuole aprire un contenzioso con Roma, ma avverte: «Noi continuiamo a rimanere vigilanti contro gli sforzi di attori maligni, inclusa la Russia, per avvantaggiarsi di questo tempo di crisi globale allo scopo di perseguire agende destabilizzanti. Accettiamo con favore gli sforzi senza obblighi e trasparenti, per aiutare ad alleviare le sofferenze causate dalla pandemia globale».

«Nessuna condizione» Anche qui il messaggio è molto chiaro. Nel quadro di questa crisi, nessuno può opporsi all'assistenza onesta. Però gli Usa avvertono che deve essere tale, e non può portare con sé obblighi, secondi fini militari o di intelligence, tentativi di esercitare influenza politica e commerciale, oppure do ut des, magari finalizzati a usare il virus per indebolire il sistema delle sanzioni per l'Ucraina, o rafforzare la presa della Cina. L'aiuto poi deve essere trasparente, e i media hanno il diritto di informare.

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