Riprendiamo dalla STAMPA - Torino di oggi, 11/02/2020, a pag.39, il redazionale "L'ora delle scuse".
Un graffito antisemita a Torino
Sull'edizione di ieri della «Stampa», a pagina 12, raccontando la terribile vicenda della scritta della vergogna lasciata sulla porta di Marcello Segre abbiamo commesso un errore grave, reso ancora più grave dalla storia del nostro giornale e dal grande impegno mostrato contro ogni forma di discriminazione e di odio razziale. Nell'articolo abbiamo usato l'espressione «Suo padre era di origini ebraiche, sua madre italiana» una frase che non solo non dovrebbe finire sui giornali ma che non dovrebbe mai essere scritta e neppure pensata. Sarebbe stato più corretto dire «suo padre era ebreo e sua madre no», o forse, ancora meglio, «suo padre era ebreo». Sono errori di fronte ai quali l'unica strada possibile è chiedere scusa a tutti i lettori e in particolare alla comunità ebraica. Le parole contano e pronunciarle con leggerezza a volte crea alibi a chi distorce il senso e la storia e arriva, non certo per gioco, a lasciare scritte come quella che Marcello Segre ha scoperto domenica mattina sulla sua porta. Il compito di un giornale è usare parole precise e di verità. Questavolta non lo abbiamo fatto e chiediamo scusa.
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