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La Stampa Rassegna Stampa
11.02.2020 Assad-Erdogan, altri morti. Sarà guerra aperta?
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 11 febbraio 2020
Pagina: 16
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «L'esercito di Assad uccide altri 5 soldati di Ankara»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 11/02/2020, a pag.16, con il titolo "L'esercito di Assad uccide altri 5 soldati di Ankara", la cronaca di Giordano Stabile.

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Giordano Stabile

La battaglia per Idlib è ormai uno scontro aperto fra Turchia e Siria, con il bilancio dei militari morti che ieri ha fatto un nuovo balzo e riportato le relazioni fra Mosca e Ankara al livello più basso da anni. Altri cinque soldati turchi sono rimasti uccisi, e cinque feriti, dopo gli otto morti la scorsa settimana, quando nel pomeriggio l'artiglieria governativa siriana ha colpito una base appena costruita a Taftanaz, vicino all'aeroporto militare di Idlib. La rappresaglia è stata ancora più massiccia. I cannoni turchi hanno martellato le postazioni dell'esercito di Damasco, con «101 soldati neutralizzati, 3 carri armati distrutti e un elicottero colpito».
Il governo siriano non ha confermato. Già la scorsa settimana almeno 13 soldati siriani erano caduti nella rappresaglia condotta da Ankara, anche se il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva parlato di «76 nemici neutralizzati».

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Bashar al Assad

Ieri la presidenza turca ha sottolineato che «i soldati turchi continueranno a servire la pace, annientando chiunque osi colpire la nostra bandiera». Una delegazione di Mosca è ad Ankara per trovare un nuovo compromesso per Idlib.
Tensioni con Mosca
Ieri i colloqui si sono interrotti, e anche un prossimo vertice fra Erdogan e Vladimir Putin è stato messo in dubbio. Nei giorni scorsi la Turchia ha reagito all'attacco di Bashar al-Assad con l'invio di un contingente massiccio. Sono entrati nel Nord-Ovest altri 300 tank e veicoli blindati, più cinquemila soldati. Ieri sera la 20esima brigata corazzata è stata spostata proprio da Afrin al fronte di Idlib.
Il contingente si è disposto attorno al capoluogo, ma al di qua delle autostrade M4 e M5, primo obiettivo dell'offensiva governativa. Ma anche il dispositivo di Assad è imponente, con 60 mila soldati regolari e 20 mila miliziani sciiti. Fra domenica e ieri i governativi hanno conquistato quasi tutta l'autostrada M5 Hama-Aleppo, mentre lungo la M4 sono a 8 chilometri da Idlib. In città, che prima della guerra contava 150 mila abitanti, sono ammassati mezzo milione di rifugiati. Erdogan ha detto che è quella la «linea rossa» e non permetterà un assalto.
Ieri però ha dato un nuovo ultimatum chiedendo il rispetto degli «accordi di Sochi». Era il patto con Putin che nessuno dei due ha mai rispettato. La Turchia non ha disarmato i ribelli jihadisti di Hayat al-Tahrir al-Sham, legati ad Al-Qaeda, mentre Damasco non ha rinunciato a riprendersi tutta la provincia, «fino all'ultimo centimetro», come promesso da Assad.

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