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La Stampa Rassegna Stampa
09.02.2020 Scontro Turchia-Siria, una nuova opportunità per l'espansionismo iraniano?
Cronaca di Marta Ottaviani

Testata: La Stampa
Data: 09 febbraio 2020
Pagina: 16
Autore: Marta Ottaviani
Titolo: «Scintille Ankara-Damasco. Teheran: 'Pronti a mediare'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 09/02/2020, a pag.16, con il titolo "Scintille Ankara-Damasco. Teheran: 'Pronti a mediare' " il commento di Marta Ottaviani.

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Marta Ottaviani

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Il sultano Erdogan

Alta tensione sul confine siriano, dove la Turchia da due giorni ha aumentato la sua presenza militare a causa delle continue frizioni con il regime di Damasco di Bashar al-Assad per il controllo di Idlib. La città si trova nel Nord della Siria ed è l'unico grande centro che il presidente siriano deve conquistare per ripristinare il controllo in questa regione. Un progetto che si scontra con le ambizioni di Ankara, che è da sempre avversa ad Assad e che proprio in questa parte del Paese sta cercando di instaurare la sua zona di influenza.
Nell'ultima settimana ci sono stati diversi scontri, con le truppe di Damasco che hanno attaccato alcune postazioni dove erano presenti i soldati turchi. Il bilancio è stato di sei militari della Mezzaluna e almeno 35 fra quelli siriani uccisi. Ankara nella regione gestisce 35 check point che continuano a essere operativi e dove la presenza di uomini e mezzi militari è stata potenziata con l'arrivo di blindati e cannoni a media gittata. 


La mossa di Putin
 La situazione è complicata e rischia di diventarlo ancora di più nelle prossime ore. La tensione fra Turchia e Siria mette in difficoltà soprattutto Mosca, alleata di Ankara ma anche garante del governo di Assad. Ieri una delegazione del governo russo è arrivata in Turchia per cercare di trovare una soluzione di compromesso sulla città di Idlib. Ma questa volta la Mezzaluna sembra non voler arretrare dalle sue posizioni. In gioco c'è la stabilità non solo di una alleanza costruita su progetti e opportunità comuni, ma dell'intera regione e la fine della crisi siriana. Oltre a Mosca a preoccuparsi è l'Iran, da sempre contrario all'eccessiva esuberanza turca nella regione e che ha tempo ha chiesto alla Russia di fare capire ad Ankara che le suoi margini di manovra hanno limiti ben precisi. Teheran ha fatto sapore di essere pronto a mediare tra la Turchia e la Siria, ma continuando a sostenere la sovranità di Damasco.
Intanto, la Turchia, si prepara all'ennesima emergenza migratoria, con migliaia di persone che stanno lasciando Idlib, e torna a minacciare l'Europa. Il portavoce della presidenza turca, Fahrettin Altun ha dichiarato: «Se il processo che è iniziato appena al di là dei nostri confini non viene fermato immediatamente, un nuovo e più grande flusso di rifugiati alla fine raggiungerà le capitali europee». Una nuova minaccia da parte di un Paese che ospita oltre 3,5 milioni di migranti e che sta cercando di fare leva su questi di fatto per mettere in discussione la permanenza di Assad.

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