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La Stampa Rassegna Stampa
06.02.2020 La storia di Mila, è lei che doveva essere invitata a Sanremo, non Rula
Commento di Mattia Feltri

Testata: La Stampa
Data: 06 febbraio 2020
Pagina: 1
Autore: Mattia Feltri
Titolo: «Dire e baciare»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/02/2020, a pag.1, con il titolo "Dire e baciare" il commento di Mattia Feltri.

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Mattia Feltri

Mila ha sedici anni, vive a Villefontaine, Francia, e sogna di fare la cantante. Spesso posta su Instagram sue interpretazioni, e succede che una ventina di giorni fa un ragazzo l'approcci. Lei lo respinge, lui insiste ma alcuni muri li separano: Mila è omosessuale, il ragazzo è musulmano e finisce che si dicano parole a cui non c'è rimedio. Spalleggiato dagli amici, lui la infama in quanto lesbica e francese, lei lo infama in quanto islamico e ne ha anche per il suo Dio. E' il disastro. Il profilo di Mila è travolto di minacce di stupro e di morte a duecento al minuto. Deve smettere di andare a scuola perché nessun istituto le garantisce sicurezza. Ora è sotto protezione chissà dove, ma non tutta la Francia è con lei. Il ministro della Giustizia ha condannato le minacce ma ha rimproverato a Mila l'attacco alla libertà di coscienza religiosa. Ségolène Royal, totem della sinistra e del metoo, ha rifiutato di fare suo l'hashtag #JeSuisMila, intanto che abbonda il #JeNeSuisPasMila. Il portavoce della comunità musulmana ha detto che la ragazza se l'è cercata, classica giustificazione dei peggiori. Siamo messi così: nell'Occidente liberale una sedicenne non può uscire di casa per una sua opinione, tanto più sacra quanto più sgradevole. E l'Occidente liberale non insorge, insiste sui distinguo, indugia su un malinteso filoislamismo che rafforza una minoranza violenta e danneggia la maggioranza pacifica. E trascura che Mila è il perfetto simbolo di quello che siamo: liberi di amare e di parlare come vogliamo. Eccoli i confini della nostra civiltà, quelli da difendere senza retrocedere un passo.

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