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La Stampa Rassegna Stampa
28.11.2019 La Turchia islamista tiene in ostaggio la Nato
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Stampa
Data: 28 novembre 2019
Pagina: 9
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «La Turchia tiene in ostaggio il vertice Nato: 'No al piano per difendere i Paesi baltici'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 28/11/2019, a pag.9, con il titolo "La Turchia tiene in ostaggio il vertice Nato: 'No al piano per difendere i Paesi baltici' ", il commento di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

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Vladimir Putin, Recep T. Erdogan, Donald Trump

La Turchia è ancora un membro Nato, e intende restarci? Questa domanda è l'elefante nella stanza del vertice che il 3 e 4 dicembre celebrerà a Londra il settantesimo anniversario dell'Allenza. Si sapeva da tempo, perché le tensioni fra Ankara e Bruxelles stanno crescendo da anni, ma l'ultima conferma concreta è venuta con la decisione del governo Erdogan di prendere in ostaggio la conferenza. La Turchia infatti si rifiuta di approvare i nuovi piani per la difesa di Polonia, Lettonia, Estonia e Lituania, se la Nato non varerà anche il piano per la sua protezione, includendo un linguaggio che definisca i curdi della Ypg come terroristi e si impegni ad aiutare Ankara nella lotta contro questa milizia nel Nord della Siria. La notizia era stata anticipata dalla Reuters, ma ora anche fonti ufficiali dell'amministrazione guidata da Erdogan la confermano. La Nato stava preparando i piani per la difesa della Polonia e dei Paesi baltici dall'invasione della Crimea, e dovrebbe formalizzarli a Londra, confermando così la validità della missione originaria dell'Alleanza, costituita settanta anni fa per contenere Mosca. Nello stesso tempo ha aggiornato le linee per la protezione dei confini turchi, ma una iniziale definizione della Ypg come milizia terroristica è stata cancellata per volere degli Usa. La questione però è diventata un'emergenza con l'operazione lanciata da Ankara nel Nord della Siria, in un primo tempo accettata dal presidente Trump, e poi bocciata. Il vice Pence e il segretario di Stato Pompeo hanno mediato una tregua, che Washington vorrebbe definitiva, e il capo della Casa Bianca ha minacciato di distruggere l'economia turca se i curdi saranno decimati. Aperto resta anche il dossier dei rapporti con la Russia, da cui Erdogan ha acquistato i missili S-400. È possibile che la Turchia stia bloccando l'approvazione dei piani per Polonia e Stati baltici solo per ottenere in cambio di non essere più criticata per le azioni in Siria, ma anche questo compromesso sarebbe problematico per molti alleati. Trump invece vorrebbe concentrarsi sugli investimenti per la difesa, perché molti Paesi, inclusa l'Italia, sono lontani dalla soglia concordata del 2% del Pil. Ieri la cancelliera Merkel ha detto che la Germania raggiungerà questo livello intorno al 2030, ma ciò difficilmente soddisferà il presidente, che in passato ha definito «obsoleta» la Nato, mentre Macron ha detto che è in stato di «morte cerebrale».

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