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Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 16/09/2019, a pag.10 con il titolo "L'Iran minaccia gli Usa: pronti alla guerra", il commento di Francesco Semprini.
Francesco Semprini
Teheran respinge le accuse di Washington sul suo presunto coinvolgimento negli attacchi agli impianti petroliferi sauditi e affida ai Pasdaran una dichiarazione bellica alla quale gli Stati Uniti rispondono inviando un'unità della Marina militare al porto di Beirut. «Invece di accusare gli altri Paesi, gli Usa prendano atto che i problemi di questa regione derivano dalla loro presenza nell'area», ad esempio in Siria, ma anche «supportando l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi e fornendo loro armi e informazioni», afferma Hassan Rohani. Prima di partire per la Turchia per il trilaterale con Vladimir Putin e Recep Erdogan proprio sulla Siria, il presidente iraniano ribadisce che le tensioni nella regione, incluse quelle in Yemen, devono essere risolte dai Paesi dell'area attraverso il negoziato e i necessari compromessi. Assai più minacciosa è la replica di Amir Ali Hajizadeh, comandante delle forze aeree dei Guardiani della rivoluzione islamica, secondo cui l'Iran è pronto ad una «vera e propria» guerra. «Tutti dovrebbero sapere che le basi americane e le loro portaerei fino a una distanza di 2000 km sono nel raggio dei nostri missili», afferma l'alto grado dei Pasdaran. Le cui minacce arrivano in concomitanza con l'approdo al porto di Beirut del cacciatorpediniere americano Ramage. Per l'ambasciatore Usa nel Paese dei cedri, Elizabeth Richard, la presenza dell'unità della Us Navy è un «messaggio politico» per dire che «le nostre reazioni con il Libano non si limitano agli aiuti militari».
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