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La Stampa Rassegna Stampa
06.09.2019 Russia: ecco le spie di Putin in Italia
Cronaca di Grazia Longo

Testata: La Stampa
Data: 06 settembre 2019
Pagina: 13
Autore: Grazia Longo
Titolo: «Spionaggio, manager russo in cella a Napoli»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/09/2019, a pag.13, con il titolo "Spionaggio, manager russo in cella a Napoli", la cronaca di Grazia Longo.

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Grazia Longo

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Vladimir Putin

Il governo non ha fatto in tempo ad insediarsi che ha già per le mani una grana internazionale da affrontare. E non è un affare da poco. Da una parte le pressioni degli Stati Uniti, dall'altra quelle della Russia. Nel mezzo la decisione del nostro esecutivo sull'estradizione di Aleksandr Korshunov, ingegnere russo di 57 anni, arrestato all'aeroporto Capodichino di Napoli per spionaggio industriale. L'ultima parola spetta al ministero della Giustizia e a quello degli Esteri. La Polaria - la polizia di frontiera all'aeroporto - lo ha fermato il 30 agosto scorso per effetto di un mandato internazionale, finalizzato all'estradizione, emesso dagli americani che esigono di processarlo sul proprio territorio. Ma anche la Russia lo rivendica categoricamente nel proprio Paese. Korshunov, che era arrivato a Napoli per una breve vacanza insieme alla moglie, è accusato di aver rubato documenti della General Electric e informazioni protette da proprietà intellettuale allo scopo di poterli riutilizzare per il programma russo Pd-14 per lo sviluppo di un motore per i nuovi aerei civili Ms-21 nella società Odk. Ma il presidente russo Vladimir Putin lo difende dagli addebiti: «L'Odk ha realizzato un nuovo motore russo. C'è voluto molto tempo per farlo. È il nostro primo prodotto high-tech in 28 anni. Abbiamo firmato un contratto con una società italiana per delle consulenze, è una pratica naturale in tutto il mondo: è un chiaro lavoro commerciale con partner europei. Non abbiamo bisogno di rubare nulla: abbiamo fatto tutto con le nostre stesse mani e con le nostre menti, le menti dei nostri specialisti. Le consulenze, lavori congiunti su moderni prodotti high-tech, sono pratiche pubbliche assolutamente naturali e aperte». Il numero uno del Cremlino polemizza con l'arresto: «La detenzione di cittadini russi su richiesta degli Stati Uniti interferisce con le relazioni bilaterali: questa è una cattiva pratica, a volte associata alla concorrenza». I dati statistici dello scorso anno rivelano che 40 cittadini russi sono stati arrestati in paesi terzi su richiesta degli Stati Uniti. «Questa è una pessima pratica – incalza Putin - complica le nostre relazioni. Spesso non vediamo alcun motivo per azioni ostili di questo tipo. Inoltre, ho tutte le ragioni per credere che ciò sia talvolta collegato alla concorrenza. Probabile che si tratti di qualche fenomeno criminale, ma sarebbe meglio per le nostre forze dell'ordine cooperare in questo ambito». E ora, dopo le valutazioni della polizia giudiziaria, dovrà esprimersi il nostro esecutivo. Formalmente la decisione dovrà essere presa dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ma trattandosi di una delicata questione di politica estera servono indicazioni dalla Farnesina guidata da Luigi Di Maio. Insomma, Palazzo Chigi avrà un bel daffare. Intanto, l'ottava sezione della Corte di appello di Napoli si esprimerà in merito al fermo. La richiesta di bloccare l'alto dirigente russo della Odk è stata formulata dallo stato americano dell'Ohio. «Il personale diplomatico – riferisce il ministero degli Esteri russo – è partito per Napoli per difendere i diritti legali del cittadino russo e gli è stato concesso l'accesso consolare per vederlo. Sta ricevendo aiuto e assistenza legale». E chissà quanto peserà, nella decisione finale del nostro governo, il desiderio del premier Conte di ripagare l'endorsement di Trump alla sua riconferma.

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