martedi` 23 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
30.08.2019 Afghanistan: la strategia di Donald Trump
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 30 agosto 2019
Pagina: 18
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Frenata di Trump: 'In Afghanistan resteranno 8600 soldati'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/08/2019, a pag.18 con il titolo "Frenata di Trump: 'In Afghanistan resteranno 8600 soldati' " il commento di Giordano Stabile.

Immagine correlata
Giordano Stabile

Immagine correlata
Talebani afghani

Gli americani manterranno 8600 soldati in Afghanistan anche dopo l'accordo di pace con i taleban. Il nuovo cambio di rotta è stato annunciato ieri da Donald Trump. In precedenza il presidente americano aveva alluso a un ritiro totale, una delle promesse fatte nella campagna elettorale del 2016. Ma disimpegnarsi dal teatro afghano è stato più difficile del previsto. Ora le trattative con gli studenti barbuti, al nono round di colloqui a Doha, in Qatar, sono al punto di svolta. L'accordo è pronto su tutti i punti, tranne due. Gli eredi del mullah Omar sono contrari a un cessate-il-fuoco generalizzato e vogliono applicarlo in un primo momento soltanto nelle zone dove ci sono militari della Nato. E insistono che l'Afghanistan torni a chiamarsi «emirato islamico», una richiesta che il governo del presidente Ashraf Ghani, e gran parte della società afghana, non accetterà mai.

Risultati immagini per Donald Trump
Donald Trump

I nodi aperti con i taleban L'inviato della Casa Bianca Zalmay Khalizad è a Doha per limare questi ultimi due punti. Ma è chiaro che un ritiro totale dalle truppe Nato in questo momento è altamente rischioso. I taleban sono imbaldanziti dai successi delle ultime campagne, che li hanno portati a controllare 66 distretti sui 400 del Paese e tre milioni di abitanti su 30. Continuano ad attaccare e mercoledì hanno massacrato 14 uomini delle forze di sicurezza. Lasciar loro il terreno sgombro può vuol dire vederli marciare di nuovo su Kabul come hanno fatto nel 1996. Lo ha fatto capire ieri Trump. «Il nostro contingente scenderà a 8600 uomini – ha spiegato -. Vedremo che cosa succederà e poi decideremo». La presenza americana servirà anche a prevenire anche eventuali attacchi contro gli Usa. «Se succederà di nuovo – ha avvertito – torneremo con una forza che non si è mai vista prima». Il riferimento è alla promessa fatta dai taleban di combattere Al-Qaeda, un ex alleato, e l'Isis, e impedire che l'Afghanistan torni a essere un santuario jihadista e una base per organizzare attentati. Trump ha anche precisato che la missione statunitense è più «di polizia» che militare, e che cioè mira a prevenire attentati più che a vincere la guerra. «Avremmo potuto prevalere – ha rintuzzato i critici – ma avremmo dovuto uccidere dieci milioni di persone». Dal 2001, anno dell'intervento americano, la guerra civile afghana ha fatto oltre 200mila vittime. Di queste, secondo l'Onu, 75.316 sono civili. I soldati statunitensi morti nel conflitto sono 2372, 53 quelli italiani.

Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare: 011 /65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT