giovedi` 28 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
06.08.2019 Fratellanza Musulmana: un altro attentato in Egitto, ma in Europa viene considerata 'islam moderato'
Cronaca di Letizia Tortello

Testata: La Stampa
Data: 06 agosto 2019
Pagina: 10
Autore: Letizia Tortello
Titolo: «Il Cairo, autobomba fa strage all'ospedale Al Sisi: 'Terroristi, è stata la Fratellanza'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/08/2019, a pag.10, con il titolo "Il Cairo, autobomba fa strage all'ospedale Al Sisi: 'Terroristi, è stata la Fratellanza' " la cronaca di Letizia Tortello.

Continuano gli attentati della Fratellanza Musulmana in Egitto contro il regime di Al Sisi, che ha il merito di non fare sconti agli estremisti islamici. In Europa invece la Fratellanza viene presentata come "islam moderato" e ritenuta un interlocutore affidabile, nonostante i suoi obiettivi siano chiari: invasione silenziosa, Califfato, imposizione della sharia. Fine dell'Europa democratica.

Ecco l'articolo:

Risultati immagini per letizia tortello la stampa
Letizia Tortello

Immagine correlata
Benjamin Netanyhau con Al Sisi

Un'auto lanciata in contromano, davanti al National Cancer Institute del Cairo, nella notte di domenica. Poi un'esplosione violentissima: il veicolo è deflagrato davanti all'ingresso , scontrandosi con altre tre vetture. Lo scoppio e il successivo incendio, durato più di un'ora, hanno fatto strage tra la popolazione e tra i malati dell'istituto di cura oncologica, provocando 20 morti e 47 feriti. É l'ennesimo attacco terroristico che insanguina la capitale egiziana da inizio anno, il quarto tra quelli di grave entità e che hanno fatto il maggior numero di vittime. Trasformando la grande città sul Nilo in un luogo sempre più insicuro, in un momento di crescenti tensioni in Medio Oriente e in un Paese che dagli anni '90 è triste teatro di attacchi, che hanno preso di mira anche obiettivi turistici. L'ultimo a maggio, quando una bomba è esplosa vicino a un bus di turisti nei pressi delle piramidi di Giza. La misura dello stato di insicurezza l'aveva data, lo scorso 21 luglio, lo stop di due compagnie aeree, British Airways e Lufthansa, dei voli per il Cairo. «É stato un incidente terroristico - ha scritto su Fb e Twitter il presidente Abdel Fattah al Sisi -. Estendo le mie condoglianze al popolo egiziano e alle famiglie dei martiri uccisi. Lo Stato egiziano è determinato a combattere il terrorismo e a sradicarlo». La polizia fa sapere che dietro l'attacco potrebbe esserci il gruppo Hasm, affiliato ai Fratelli Musulmani, messi al bando nel Paese, e che la vettura non si era fermata ai controlli. Il suo obiettivo sarebbe stato un altro, non l'ospedale, ma non viene specificato quale.

Immagine correlata
Immigrazione o invasione?

All'inizio, non si era pensato ad un attacco di terrorismo, visto che l'Egitto registra regolarmente gravi incidenti stradali e ferroviari a causa di un traffico disordinato, strade e ferrovie mal mantenute. Solo nel 2018, sono morte 3.000 persone per questo motivo, secondo i dati ufficiali. Poi, è emerso che l'auto dell'ospedale era imbottita di esplosivo. Il disastro al National Cancer Institute ha creato il panico tra i malati in cura, alcuni bambini, che urlavano e fuggivano dai reparti: in 78 sono stati trasferiti in altri nosocomi, quattro delle venti vittime, riferisce il ministero della Salute, ieri non erano ancora state identificate e dei 47 feriti, «tre o quattro versano in condizioni critiche, dopo aver riportato ustioni sul corpo», ha spiegato un portavoce del governo, Khaled Megahed. Tra le prime dure condanne dell'attentato è arrivata quella americana: «Sosteniamo l'Egitto nella lotta contro il terrorismo», ha dichiarato l'ambasciata al Cairo. In assenza di rivendicazioni dell'attacco, l'ipotesi governativa di un coinvolgimento della Fratellanza musulmana è solo una di quelle in campo. Nel febbraio 2018, Sisi ha lanciato l'operazione per «liberare il territorio da elementi terroristici», incentrata sulla penisola settentrionale del Sinai, sul deserto occidentale del Paese e sul delta del Nilo. Secondo gli analisti, però, la matrice dell'attacco potrebbe essere riconducibile allo Stato Islamico, che non ha più terreno in Siria e dal cuore del Medio Oriente si sta spostando verso l'Africa. «È la soluzione più comoda per Sisi dare la colpa ai Fratelli Musulmani- spiega Elijah J. Magnier, esperto di Medio Oriente -. Ammettere una responsabilità dell'Isis vorrebbe dire mettere a nudo la sua incapacità sostanziale, finora, di sconfiggerlo internamente».

Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/ 65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT