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La Stampa Rassegna Stampa
17.07.2019 Usa: le accuse di 'razzismo' contro Donald Trump
Commento di parte di Paolo Mastrolilli

Testata: La Stampa
Data: 17 luglio 2019
Pagina: 17
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «I democratici: 'Trump razzista. Tradisce i valori Usa'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 17/07/2019, a pag.17 con il titolo "I democratici: 'Trump razzista. Tradisce i valori Usa' " il commento di Paolo Mastrollilli.

L'articolo di Paolo Mastrolilli tiene conto soltanto della versione di chi attacca Donald Trump, di conseguenza non è equilibrato.

Tra i titoli dei quotidiani di oggi, particolarmente schierato è quello del Manifesto: "Camera Usa al voto sui tweet razzisti di Trump. Unhcr: no al divieto d'asilo". Il Manifesto, infatti, rovescia la realtà e dà per scontato che Trump sia "razzista". Il Corriere della Sera si schiera con le quattro deputate democratiche estremiste titolando "Le quattro della 'Squadra' sfidano Trump".

Ecco l'articolo di Paolo Mastrolilli:

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Paolo Mastrolilli

Il presidente Trump ha tradito i valori fondanti degli Stati Uniti, con i suoi messaggi su Twitter con cui ha attaccato quattro deputate democratiche. È la sostanza della risoluzione presentata alla Camera, per un voto programmato ieri sera. Il capo della Casa Bianca ha attaccato Alexandria Ocasio, nata a New York ma di origini portoricane; Ayanna Pressley, nata a Cincinnati da una famiglia afro-americana; Rashida Tlaib, nata a Detroit da una famiglia palestinese; e Ilhan Omar, nata a Mogadiscio, in Somalia. Ha detto che invece di criticare gli Usa, dovrebbero tornare nei loro paesi ad aggiustare i rispettivi governi. La Speaker Pelosi ha riposto che queste dichiarazioni confermano l'anima razzista del suo programma politico, ma il presidente ha risposto che a scusarsi dovrebbero essere le deputate, perché sono «un gruppo di comuniste che odiano gli Usa. «Se non vi piace questo paese, andatevene».

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Donald Trump

La provocazione del presidente
Lo scopo di Trump era aizzare la sua base, e sfruttare le divisioni interne del Partito democratico, dove questa ala di parlamentari liberal ha spesso criticato la moderazione di Pelosi, in particolare per la decisione di non avviare la procedura di impeachment per il "Russiagate". La Speaker però ha risposto difendendo le colleghe e favorendo la risoluzione. Il testo è stato presentato da Tom Malinowski, deputato democratico nato in Polonia, anche per sottolineare il fatto che il capo della Casa Bianca non ha attaccato lui, nonostante sia un suo critico, perché è bianco, ma ha aggredito le quattro donne perché la sua motivazione profonda è razziale. La risoluzione invoca i padri fondatori e la Dichiarazione di Indipendenza, ma anche presidenti come Roosevelt, Kennedy e Reagan, per accusare Trump di aver violato i principi fondanti degli Usa condivisi da tutti: «Condanniamo fortemente i suoi commenti razzisti, che hanno legittimato e aumentato la paura e l'odio dei nuovi americani e delle persone di colore». Le deputate avrebbero voluto una mozione di censura, ma Pelosi ha scelto la risoluzione per dividere i repubblicani. L'obiettivo infatti non era solo condannare l'operato del capo della Casa Bianca, ma anche mettere in imbarazzo i parlamentari del Gop, obbligandoli a prendere posizione in difesa di Trump, o rigettare le sue dichiarazioni divisive. Il presidente si è difeso dicendo che i suoi messaggi non erano razzisti, ma ideologici, ed erano mirati ad opporre le idee delle parlamentari. Il fatto di aver scelto loro, invece di altri oppositori liberal bianchi, toglie però forza a questo argomento, confermando che l'obiettivo era aizzare gli istinti peggiori della sua base elettorale.

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