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La Stampa Rassegna Stampa
14.07.2019 Dallo spazio arriveranno le nuove cure
Alain Elkann intervista Yossi Yamin

Testata: La Stampa
Data: 14 luglio 2019
Pagina: 28
Autore: Alain Elkann
Titolo: «Dallo spazio arriveranno le nuove cure»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 14/07/2018, a pag.28, con il titolo "Dallo spazio arriveranno le nuove cure" l'intervista a Yossi Yamin di Alain Elkann

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Alain Elkann              Yossi Yamin

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Yossi Yamin è presidente di SpacePharma, un'azienda con sede a Courgenay, vicino a Basilea in Svizzera, che fa ricerca e sviluppo a Herzliya, in Israele, e ha un ufficio a Palo Alto, California, Usa. L’azienda offre ai ricercatori l'accesso all'ambiente unico della microgravità, utilizzando innovativi laboratori orbitali telecomandati.
Cos'è SpacePharma?
«SpacePharma sta cercando di portare l’umanità oltre i confini dell’atmosfera, di rendere lo spazio commercialmente accessibile agli scienziati e ai giovani, senza l’intervento di Stati, agenziespazialiocontrollori. I nostri robusti Cubesat sono laboratori miniaturizzati in contenitori da 30 x 10x10centimetriconunpeso totale tra 5 e 6 chili. Hanno pannelli solari per creare energia e noi li gestiamo da terra, a 500 chilometri di distanza, in modo da poter inviare i comandi in pochi secondi».
Com’è nata ?
«Dopo 25 anni nell’esercito israeliano, quand’ero al comando di un’astronave in orbita per il servizio di intelligenceisraeliano,hoappreso che nello spazio si possono fare molte cose usando i liquidi. Così abbiamo progettato un laboratorio umido miniaturizzato (umido significa che tutto ciò che si trova al suo interno deve essere liquido). Possiamo riempirlo con cellule staminali, batteri, reagenti, liquidi ed enzimi e gestirlo dalla Terra per verificare come possiamo costruire cristalli migliori, per saperne di più sulla sconfitta del cancro e per generare sempre più conoscenza per la comunità scientifica, per promuovere medicineecure».
Perché c’è bisogno di un laboratorio nello spazio per fare questo?
«Tutto ciò che ci circonda sulla Terra, dalle piante all’umanità, è soggetto agli effetti gravitazionali. Anche il nostro invecchiamento è influenzato dalla gravità. Eliminando la gravità dall’equazione, accadono cose favolose, ma questo mondo senza gravità non può esistere. Non c’è una macchina o un simulatore che possa generare assenza di peso, microgravità, a lungo. Superando l'atmosfera,oltre i 250 chilometri, tutto fluttua liberamente e, ad esempio, i batteri a quell’altezza diventano molto aggressivi. Se riesci a sconfiggere i batteri virulenti puoi aiutare più persone a sopravvivere».
Si possono davvero creare nuove medicine nello spazio?
«Sì. Nello spazio, senza le forze che influiscono sul loro sviluppo, possiamo far sviluppare cristalli molto piùpuriepiù grandi.Possiamo far sì che l’industria farmaceutica usi composti molto migliori per lo sviluppo di nuovi farmaci. Nello spazio si possono unire e ripiegare gli enzimi come un origami di peptidi, cosa impossibile qui sulla Terra, e molte altre cose ancora. Per esempio, se prendi le cellule tumorali dal corpo di un paziente e le coltivi in una capsula di Petri non c'è modo che rimangano stabili, ma se prendi il campione e lo metti in orbita, rimarrà stabile e crescerà in tre dimensioni. Quindi puoi aggiungere degli indicatori e controllare il modo giusto perattaccare il cancro».
C’è un esempio di ciò che è stato realizzato usando questi laboratori in orbita?
«Si, la costruzione cristalli peralcunitipidimalattierespiratorie. Abbiamo preso questi cristalli e li abbiamo messi nelle macchine per inalazione, e sono i migliori delmondo».
Quanto costa questa tecnologia?
«Possiamocreareunlaboratorio per quattro clienti che costa 60 mila dollari, quindi 15 mila a cliente. Bisogna aggiungere il costo di lancio e il satellite. Per circa 1 milione di dollari si può avere un laboratorio completo in orbita con tutto il necessarioper lacomunicazione».
Qual è il suo obiettivo?
«Vogliamo che un numero sempre maggiore di universitàeistitutidiricercagovernativi, utilizzino questo dominio orbitale. Offrire loro l’opportunitàdiusarelecondizioni di microgravità in prima persona per elaborare nuove medicine, nuovi preparatie nuovachimica».
Cosa vende SpacePharma?
«Vendiamo la capacità di realizzare cose impossibili da fare qui sulla Terra in una zona industriale orbitale. Il prossimo progetto sarà La valigia di James Bond , unafabbrica futuribiledelle dimensioni di una valigia di 25 chili, che può operare in orbita senza nemmeno andare in laboratorio. Su ogni volo possiamo ospitare da quattro a trenta valigie JamesBond edèpossibile produrre da 50 a 75 chili di materia prima in ogni missione. Cinque chili sono sufficienti per ottenere una medicinacompletaenoilaprodurremo con il sistema James Bond per circa due milioni di euro. Questa è la nuova industria. In orbita. Possiamo salvare un sacco dispaziosullaTerraconfabbrichechecircolanocinquecentochilometrisopralenostreteste». Tutto questo può aiutare a trovare trattamenti per il cancro, prevenire l’invecchiamento, rigenerare pelle e tessuti?
«Sì, facciamo ricerca su Dna, cancro e cellule staminali, e anche sulle semenze più resistenti al riscaldamento globale. senza dimenticare i vaccini»

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