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La Stampa Rassegna Stampa
08.07.2019 Grecia al voto: vince il centrodestra di Mitsotakis, crollano i neonazisti di Alba Dorata
Cronaca di Marta Ottaviani

Testata: La Stampa
Data: 08 luglio 2019
Pagina: 7
Autore: Marta Ottaviani
Titolo: «La Grecia sceglie il centrodestra. Vince Mitsotakis, finisce l'era Tsipras»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 08/07/2019, a pag.7 con il titolo "La Grecia sceglie il centrodestra. Vince Mitsotakis, finisce l'era Tsipras" la cronaca di Marta Ottaviani.

Il partito neonazista Alba Dorata non arriva al 3% e non entra dunque nel nuovo Parlamento greco. Una buona notizia per gli amanti della democrazia insieme all'affermazione del centrodestra moderato. Che questa semi scomparsa si verifichi con la sconfitta della sinistra estrema dovrebbe far riflettere.

Ecco l'articolo:

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Marta Ottaviani

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Esponenti del partito neonazista greco Alba Dorata

La Grecia ha voltato le spalle all'ormai ex golden boy della politica nazionale, Alexis Tsipras, e ha scelto di tornare al passato. Kyriakos Mitsotakis, leader del partito conservatore Nea Dimokratia e proveniente da una delle famiglie più potenti della politica ellenica è il nuovo primo ministro, dopo aver conquistato il 39,7% dei voti e 158 seggi in parlamento su 150. Syriza, il partito di sinistra del premier uscente, si ferma al 31,4, con 86 parlamentari, quasi dimezzati rispetto ai 151 delle elezioni del 2015. Un'affermazione convincente, quella di Mitsotakis, che gli permette di formare il governo da solo e guidare il Paese in autonomia. Unico neo, un'affluenza piuttosto bassa, al 57,5%.

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Kyriakos Mitsotakis

Un parlamento variegato
Nella Vouli ton Ellenon, il parlamento greco, entrano altri quattro partiti, a testimoniare un quadro politico quanto mai complesso. Oltre ai conservatori e a Syriza, hanno passato la soglia del 3% i centristi di Kinal, formato in gran parte da fuori usciti del socialista Pasok, con l'8% e 22 seggi, il partito comunista Kke, con 5,3% e 13 seggi. Alle loro spalle, le formazioni entrate in parlamento per il rotto della cuffia, ossia il partito Azione Ellenica, che rappresenta la nuova destra, oltranzista e filo russa del Paese, con il 3,8% e 10 seggi e Mera25, il partito formato dall'ex ministro delle Finanze, Yannis Varoufakis, grande oppositore alle politiche di austerity che con il 3,4% conquista 9 seggi. Niente da fare per i neonazisti di Alba Dorata, passati dal 7% al 2,9% dei voti. La giornata elettorale è stata guastata dalla notizia che a Exarchia, un quartiere ad Atene dove sono attivi alcuni gruppi anarchici, un'urna è stata portata via e successivamente distrutta. Il ministero dell'Interno ha deciso di fare ripetere le elezioni solo in questa zona domenica prossima, ma è impossibile che i risultati cambino l'assetto attuale del parlamento.

Mitsotakis alla prova dei fatti
Il premier uscente ha difeso le scelte fatte dal suo governo, che comunque ha recuperato oltre sei punti dalle europee di fine maggio. «Ho imparato a combattere – ha detto Tsipras – solo chi non combatte non commette errori. Rifletteremo sugli errori che abbiamo commesso e faremo un'opposizione a favore dei più deboli». Il neo premier Mitsotakis è arrivato alla sede del suo partito come ha trascorso tutta la campagna elettorale: in camicia bianca e con il sorriso. Di fianco a lui, i tre figli e la moglie Mareva, che con la sua laurea ad Harvard, l'azienda che ha fondato e che dirige e le sue attività filantropiche è probabilmente la first lady con il curriculum più referenziato d'Europa. «Renderemo la Grecia un Paese migliore, l'era delle basse aspettative è finita – ha detto Mitzotakis nel suo breve discorso dopo la vittoria –. Il popolo greco ci ha dato il mandato forte che avevano chiesto e noi non lasceremo indietro nessuno. Abbiamo tanto da fare, voglio essere il premier anche di chi non mi ha votato». La Grecia sogna, almeno una parte di chi ha votato. Bruxelles incrocia le dita.

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