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La Stampa Rassegna Stampa
06.07.2019 Venezuela: c'è sempre Maduro, dall'Occidente -Vaticano compreso- solo chiacchiere
Cronaca di Emiliano Guanella

Testata: La Stampa
Data: 06 luglio 2019
Pagina: 17
Autore: Emiliano Guanella
Titolo: «L'Onu attacca Maduro 'esecuzioni e diritti negati'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/07/2019, a pag.17, con il titolo "L'Onu attacca Maduro 'esecuzioni e diritti negati'" il commento di Emiliano Guanella

Quel che sta avvenendo in Venezuela rivela la totale incapacità delle istituzioni internazionali di intervenire per mettere fine al regime criminale di Maduro. Nemmeno le recenti stragi di civili smuovono le coscienze di Onu,UE, Vaticano, le responsabilità umanitarie occidentali sono troppo impegnate a raccogliere finanziamenti e solidarietà per i mercanti di esseri umani, con in testa la capitana tedesca Carola e tutte le Ong.
Chiacchiere e consigli sì, a profusione, tanto non costano niente. 

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Emiliano Guanella            le stragi firmate Maduro

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Guaidò abbandonato dalle democrazie occidentali

È scontro frontale tra l’alto commissario delle Nazioni Unite Michelle Bachelet e il governo venezuelano, dopo la presentazione del dossier sui diritti umani nel paese sudamericano. La relazione presentata dopo un anno di lavoro e la visita della Bachelet a Caracas denuncia un notevole deterioramento dello stato di diritto e delle libertà democratiche e punta il dito sul chavismo, accusato di aver «smontato progressivamente i meccanismi di controllo istituzionali sull’azione del potere esecutivo». Il report Nel report si citano 5. 287 casi di omicidi attribuiti alle forze dell’ordine nel 2018 e 1. 589 dall’inizio dell’anno a oggi. Esecuzioni commesse nella totale impunità da parte di gruppi armati dallo Stato come le Faes, reparti scelti della polizia e i “colectivos”, civili armati e pagati dal governo per seminare il panico tra la popolazione. Caracas rifiuta le accuse, il ministero degli esteri venezuelano ha diffuso un comunicato di 18 pagine contenente 70 accuse formali al modus operandi della Bachelet e del suo staff. Si accusa i tecnici dell’Onu di aver deliberatamente preferito parlare con fonti antigovernative escludendo quelle ufficiali, di non aver considerato la responsabilità delle sanzioni Usa nell’attuale crisi economica, di essersi inventati di sana pianta l’esistenza di detenuti politici. «Hanno fornito – si legge – una visione ampliamente parziale e poco obbiettiva della situazione venezuelana, contraddicendo i principi sui quali si devono giudicare i diritti umani a livello internazionale». No comment da parte dell’Onu, mentre sia i fedeli al governo che l’opposizione ieri sono scesi di nuovo in piazza in occasione delle celebrazioni per l’anniversario dell’indipendenza. Alcuni manifestanti antigovernativi hanno esposto cartelli che riportavano una delle frasi ad effetto del dossier. «I venezuelani meritano di vivere in libertà e senza paura». Il deputato dell’opposizione Miguel Pizzarro, scappato all’estero per timore di essere arrestato, ha detto presso la sede Onu di Ginevra che il comunicato delle Nazioni Unite è un grande passo in avanti per la “liberazione” del Venezuela. “Abbiamo visto la Russia e la Cina prendere le distanze dal governo venezuelano; il regime è sempre più isolato”. Dal Perù, intanto, è partita una proposta per un nuovo tavolo di negoziati che coinvolga la comunità internazionale; si un’assemblea a Lima sul Venezuela agli inizi di agosto con la partecipazione degli Stati Uniti, dell’Unione Europea, dei principali paesi sudamericani ma anche di Mosca e Pechino, i principali alleati del governo di Maduro.

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