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La Stampa Rassegna Stampa
05.07.2019 Allearsi con l'Iran porta male, Assad senza petrolio
Commento di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 05 luglio 2019
Pagina: 17
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «La Marina inglese ferma una nave di petrolio diretta in Siria»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 05/07/2019, a pag.17 con il titolo "La Marina inglese ferma una nave di petrolio diretta in Siria"

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Giordano Stabile        Royal Marines in azione

I Royal Marines hanno compiuto un blitz per sequestrare una petroliera diretta al porto siriano di Tartus. L’azione è stata condotta a partire da una base di Gibilterra, con un gruppo di forze speciali, il Commando 42, fatto arrivare via aereo dalla Gran Bretagna. Le autorità del territorio britannico hanno spiegato che la nave, Grace 1, era diretta alla raffineria di Baniyas, sotto sanzioni europee fin dal 2014, perché accusata di finanziare il governo di Bashar al-Assad. Il governatore di Gibiltera Fabian Picardo, ha elogiato il «coraggio» dei Marines, una squadra di venti uomini con un addestramento di altissimo livello, che hanno catturato la nave «senza incidenti». La protesta spagnola Gibilterra è parte della Gran Bretagna dal 1713, dopo il Trattato d Utrecht, anche se la Spagna continua a rivendicarne la sovranità. Tanto è vero che il governo di Madrid in serata ha protestato con Londra, perché considera che l’azione della marina britannica sia avvenuta in acque spagnole. «Stiamo studiando una risposta, dobbiamo capire come questo episodio danneggi la nostra sovranità» dice il ministero degli Esteri di Madrid. Il Governatore di Gibilterra ha detto di aver informato i vertici dell’Unione europea dell’azione e del rispetto delle sanzioni ordinate da Bruxelles. I rifornimenti della Grace 1 erano molto importanti per la Siria. Si tratta probabilmente di greggio di provenienza iraniana. Teheran ha difficoltà a rifornire l’alleato via terra e da circa un anno le sue petroliere non possono più attraversare il Canale di Suez, perché l’Egitto ottempera alle sanzioni europee e americane. Quest’inverno si sono viste in Siria lunghe code di automobilisti, la benzina è sempre più scarsa, e ci sono stati anche problemi per l’approvvigionamento di gas per cucinare. Damasco ha perso i due terzi dei suoi giacimenti di petrolio, ora controllati dai curdi delle Forze democratiche siriane, alleati degli Stati Uniti. L’aviazione americana anche bombardato autocisterne che cercavano di portare greggio di contrabbando dall’Est della Siria alle zone sotto controllo governativo, nella provincia di Deir ez-Zour. Washington punta sulle sanzioni per indebolire il governo, uno dei più stretti alleati dell’Iran nella Regione. La mancanza di carburanti è uno dei primi problemi di Assad, che ha schiacciato la rivolta dei gruppi ribelli e sta conducendo un’offensiva contro la loro ultima roccaforte, Idlib, con l’aiuto dell’aviazione russa.

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