Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

La Stampa Rassegna Stampa
16.06.2019 L'Iran colpisce un drone americano.. lo scrivono in pochi
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 16 giugno 2019
Pagina: 14
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «L'America accusa l'Iran: missile contro un nostro drone»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 16/06/2019, a pag.14, con il titolo "L'America accusa l'Iran: missile contro un nostro drone" la cronaca di Giordano Stabile

Immagine correlataImmagine correlata
Giordano Stabile

Gli Stati Uniti rivelano nuovi dettagli sull’attacco alle petroliere nel golfo dell’Oman e chiedono agli alleati europei di compattarsi contro l’Iran, mentre il presidente iraniano Rohani e Putin continuano ad approfondire la loro intesa, in una triangolazione con la Cina. Dopo il video che venerdì accusava i Pasdaran di aver rimosso una mina magnetica dalla fiancata di una delle due navi colpite, la giapponese Kokuka Courageous, ieri funzionari americani hanno aggiunto che la Repubblica islamica «ha lanciato un missile contro un drone americano» poco prima dell’attacco. Si trattava di un velivolo di sorveglianza e quindi i Pasdaran volevano forse eliminare un occhio indiscreto. I funzionari Usa, rimasti anonimi, hanno anche rivelato che nei giorni precedenti un missile di fabbricazione iraniana aveva colpito un altro drone Usa, sul Mar Rosso, al largo delle coste yemenite dove operano i ribelli sciiti Houthi sostenuti da Teheran. Il quadro ricostruito conforta le posizioni della Casa Bianca. Venerdì il presidente Trump aveva ribadito che non c’erano dubbi sulla responsabilità dell’Iran. Ieri il segretario alla Difesa Shanahan ha detto che la priorità «è costruire un consenso internazionale attorno alla situazione internazionale in Medio Oriente». Washington vuole una linea più dura su sanzioni e forse contromisure militari. Finora gli alleati europei sono rimasti prudenti. L’Ue sta ancora cercando di salvare l’accordo sul nucleare.
Il fronte di Cina e Russia
Contrari a una terza guerra nel Golfo sono soprattutto Cina e Russia. «Una guerra è l’ultima cosa che vogliamo», ha detto venerdì il presidente cinese Xi Jinping al collega iraniano Rohani al vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai in Kyrgyzstan. Rohani ha poi avuto un bilaterale con Putin e gli ha chiesto di «intensificare i rapporti tra i due Paesi a fronte delle minacce e delle sanzioni». Un concetto ribadito alla Conferenza della Cica a Dushanbé in Tagikistan. L’Iran, ha minacciato Rohani, non può restare fedele all’accordo sul nucleare «da solo», altrimenti Teheran si ritirerà da altri punti dell’intesa, dopo aver già accelerato l’arricchimento dell’uranio e minacciato di tornare a sviluppare il reattore di Arak. Una posizione sostenuta da Putin, che ha accusato gli Usa di aver avuto con il loro ritiro dall’accordo un «impatto negativo sulla non proliferazione delle armi nucleari»

Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui