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La Stampa Rassegna Stampa
14.06.2019 EcoMotion a Tel Aviv: l'auto del futuro parte da Israele
Commento di Fabiana Magrì

Testata: La Stampa
Data: 14 giugno 2019
Pagina: 20
Autore: Fabiana Magrì
Titolo: «Alla fiera EcoMotion di Tel Aviv prende il volo l’auto del futuro»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 14/06/2019, a pag.20, con il titolo "Alla fiera EcoMotion di Tel Aviv prende il volo l’auto del futuro", il commento di Fabiana Magrì.

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Fabiana Magrì

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«Nel passaggio da veicoli su ruote a computer su ruote, cioè da produzione a mobilità, ciò che serve al settore automobilistico sono servizi e piattaforme basate su intelligenza artificiale, sensoristica, cyber. E queste sono le tecnologie in cui Israele esprime le sue eccellenze». Così Orlie Dahan, direttore esecutivo di EcoMotion, la fiera sulla smart mobility a Tel Aviv, spiega come un Paese che non ha mai avuto un’industria di produzione di automobili sta diventando il punto di riferimento dell’innovazione mondiale nel trasporto intelligente.

 

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Tel Aviv

C’è chi lo chiama paradosso, chi miracolo. Di fatto, EcoMotion Week è il più grande evento internazionale nel settore e dei 4 mila visitatori, un migliaio erano dirigenti di aziende internazionali. Pare che il mondo sia proprio arrivato al punto di svolta - non a caso questo è stato il tema della settimana - tra il trasporto tradizionale e la smart mobility. L’impatto nelle città sarà totale e i comuni stanno cercando di prevedere i nuovi scenari. «Tra vent’anni - secondo Artem Fokin, head of business development di Yandex Self-Driving Car - la situazione nelle strade sarà ribaltata rispetto a oggi. Solo i veicoli a guida autonoma potranno circolare e noi porteremo le auto per hobby, in circuiti dedicati, come oggi cavalchiamo sui sentieri o nei maneggi».
Saranno sempre più privilegiati pedoni, mini-veicoli elettrici e trasporti condivisi e il concetto di auto privata è destinato a scomparire. È la fase di transizione il momento più delicato, quella difficile convivenza in strada tra computer ed essere umano, tra comportamento programmato e reazione istintiva, tra rispetto assoluto delle regole e flessibilità. Senza contare l’aspetto economico: cosa fare di tutte le auto tradizionali in circolazione?

Tra le start-up israeliane, Ivora ha istituito un premio per il progetto più visionario. Se esistesse già, quest’anno se lo sarebbe aggiudicato Nft con un ibrido tra auto, elicottero e aeroplano. Aska - che in giapponese significa uccello volante - esce dal garage come un’auto, ma può spiegare le sue ali e, grazie a eliche mobili, sollevarsi in verticale come un elicottero per poi procedere in orizzontale come un aereo. «Prima di arrivare su Marte - avverte il co-fondatore Guy Kaplinsky - c’è così tanto spazio da utilizzare sopra le nostre teste». Anche Stati Uniti, Germania, Russia, Polonia e Regno Unito hanno presentato progetti nei settori della guida autonoma, del controllo remoto dei veicoli e dei droni. Per l’Italia ha partecipato una delegazione su invito di Intesa Sanpaolo che, con la Camera di Commercio Italia-Israele, crede molto nel ruolo di traino di Tel Aviv nell’automotive e nella smart transportation. «Rapporti in questo settore tra i due Paesi sono importanti per permettere alle imprese italiane di accelerare il passo verso l’innovazione - dice Vincenzo Antonetti, di Intesa Sanpaolo Innovation Center - Grazie alla condivisione di asset e competenze, si possono creare nuove opportunità di business da e verso l’Italia, specialmente in un mercato a forte vocazione tecnologica come quello israeliano». Intanto un rapporto della società di consulenza Mind the Bridge rivela che il divario tra Silicon Valley e Silicon Wadi, in termini di numero di filiali di aziende europee, si sta riducendo: 41 grandi aziende di nove paesi europei hanno un avamposto in Israele e 60 in California.

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