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La Stampa Rassegna Stampa
04.06.2019 Siria, parole chiare di Donald Trump: 'Stop alle bombe di Mosca'
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 04 giugno 2019
Pagina: 15
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Trump contro i raid di Mosca: 'Basta bombe su Idlib'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 04/06/2019, a pag.15 con il titolo "Trump contro i raid di Mosca: 'Basta bombe su Idlib' ", la cronaca di Giordano Stabile.

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Giordano Stabile

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Bashar al Assad con Vladimir Putin

Donald Trump irrompe nella battaglia di Idlib e intima a Bashar al-Assad e alla Russia di «fermare questa macelleria». L’intervento arriva dopo la nuova ondata di raid che hanno fatto altre decine di vittime. E mentre Israele continua a colpire sul territorio siriano, in una guerra parallela, installazioni militari e depositi di armi legati all’Iran. La Siria torna così al centro del braccio di ferro tra potenze, e questo a un mese dall’inizio dell’offensiva governativa.

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Donald Trump

«Sento voci che la Russia, la Siria e, in misura minore, l’Iran – ha twittato Trump – conducono bombardamenti infernali sulla provincia di Idlib e stanno uccidendo indiscriminatamente civili innocenti. Il mondo sta guardando questa macelleria. Qual è lo scopo, che cosa si pensa di ottenere? Stop». In un mese 250 mila persone sono fuggite dalle loro case e i morti sono quasi mille, per un quarto civili, ma finora le proteste dell’Occidente sono state contenute, perché i ribelli sono in gran parte jihadisti. Washington, Londra e Parigi si sono allarmate solo quando i ribelli hanno diffuso voci di attacchi chimici, poi non confermati. Ma su questa ambivalenza dell’opposizione ha giocato la risposta del Cremlino. Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha puntualizzato che le azioni militari sono legittime in quanto dirette contro «i terroristi». «Non c’è bisogno di dire – ha precisato - che i bombardamenti effettuati dai terroristi sono inaccettabili e che sono state adottate misure per neutralizzare le loro postazioni di fuoco». Un riferimento ai lanci di razzi contro la periferia di Aleppo nelle scorse settimane, e contro la base aerea russa vicino a Latakia.

I raid a Palmira
Ma sono tutti i fronti siriani a essere in movimento. Dopo i raid sul Golan nella notte fra sabato e domenica, ieri missili da crociera israeliani hanno colpito la base di Al-Tayyas, a Ovest di Palmira, dove i Pasdaran avevano stabilito il loro centro di comando per i droni dispiegati in Siria. La base è stata colpita più volte, soprattutto dopo lo scontro che aveva portato all’abbattimento di un F-16 israeliano nel febbraio del 2018. Fonti della Difesa siriana hanno replicato che la maggior parte dei missili «sono stati intercettati» ma alcuni hanno colpito un deposito di munizioni. Tutto ciò non ha fermato l’avanzata dei governativi verso Idlib. Ieri è caduta Qassabiya, una località strategica che domina l’autostrada Hama-Aleppo.

 

 

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