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La Stampa Rassegna Stampa
31.05.2019 M.O. Ecco il piano per la pace di Trump
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Stampa
Data: 31 maggio 2019
Pagina: 15
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Il piano di pace non si ferma»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 31/05/2019, a pag. 15 con il titolo "Il piano di pace non si ferma", la cronaca di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

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Jared Kushner, Benjamin Netanyahu

Il premier israeliano Netanyahu e Jared Kushner promettono di andare avanti con il piano di pace elaborato dall’amministrazione Trump, nonostante la crisi politica nello Stato ebraico.
Ieri il genero del presidente ha incontrato Netanyahu, nell’ambito di una missione che lo ha portato anche in Marocco e Giordania. L’appuntamento era calibrato per farlo coincidere con la formazione del nuovo governo, e quindi preparare la conferenza per i finanziamenti del progetto in programma il 25 e 26 giugno in Bahrain, a cui dovrebbe seguire la presentazione dei dettagli politici dell’intesa. Netanyahu ha notato scherzando che «l’altra sera qui abbiamo avuto un piccolo evento, ma ciò non ci fermerà. Continueremo a lavorare insieme». Su questo punto, però, non tutti gli analisti condividono l’ottimismo del premier.
La riunione di Manama ha l’obiettivo di sollecitare impegni finanziari per circa 70 miliardi di dollari, che dovrebbero convincere i palestinesi ad accettare un piano senza la creazione formale del loro stato. I dettagli politici andavano presentati in un secondo momento, ma l’idea era quella di aspettare la fine del Ramadan e la formazione del nuovo governo israeliano. Alcuni analisti ritengono che la crisi ora frenerà l’iniziativa. Qualunque sia il contenuto reale della proposta, infatti, durante la nuova campagna elettorale Netanyahu non potrà permettersi di dare alcun segnale di debolezza, o disponibilità a compromessi che gli farebbero perdere voti. Ciò vale indipendentemente dalla reazione al progetto dei palestinesi. Quindi è improbabile che la presentazione dei dettagli politici del piano possa avvenire prima della metà di settembre. A quel punto la campagna presidenziale americana del 2020 sarà formalmente iniziata, e non è sicuro che Trump abbia il tempo e la voglia di dedicarsi ad una operazione così complicata.
Netanyahu e Kushner però hanno ribadito che l’iniziativa andrà avanti. La conferenza in Bahrain si terrà, anche se i risultati sono incerti, perché al momento solo Arabia, Emirati e Qatar hanno confermato la presenza, e dovrebbero impegnarsi a fornire finanziamenti per un piano che per ora non esiste. Il re giordano Abdullah ha poi detto a Kushner che la pace non è possibile senza la soluzione dei due stati, e anche la Turchia è su questa posizione, ma Washington intende procedere.

 

 

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