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La Stampa Rassegna Stampa
04.04.2019 Benjamin Netanyahu a Mosca per discutere della presenza iraniana in Siria. Tornano in Israele i resti di un soldato ucciso nel 1982
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 04 aprile 2019
Pagina: 13
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Putin, regalo elettorale a Netanyahu. In Israele i resti del soldato Baumel»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 04/04/2019, a pag.13 l'articolo "Putin, regalo elettorale a Netanyahu. In Israele i resti del soldato Baumel" di Giordano Stabile.Giordano Stabile.

Stona, a presentazione dell'articolo corretto di Giordano Stabile, un titolo che non informa in modo equo, sottolineando il vantaggio, in termini elettorali, che Benjamin Netanyahu potrebbe trarre dalla restituzione dei resti del soldato Baumel.

Ecco l'articolo:

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Giordano Stabile

Tre anni fa Vladimir Putin aveva regalato a Benjamin Netanyahu un carro armato catturato dai siriani nella valle della Bekaa nel 1982, e in seguito conservato al museo di Kubinka, vicino a Mosca. Un gesto di cortesia che andava dritto al cuore degli israeliani. Il recupero dei soldati caduti sul campo viene prima di tutto, per dare loro una sepoltura degna e il giusto riconoscimento. Lo Zar aveva promesso allora che avrebbe fatto il possibile perché venissero restituiti anche i resti dei soldati morti in quel tank e in altri distrutti nella battaglia di Sultan Yacoub, venti morti da parte israeliana.

Immagine correlata
Vladimir Putin, Benjamin Netanyahu

Era il 10 giugno del 1982, ma la ferita in Israele è ancora aperta. Anche perché i corpi di tre soldati morti erano rimasti nella mani dell’esercito siriano e non se ne era saputo più nulla. Da allora l’esercito e il Mossad hanno cercato di capire in tutti i modi dove fossero stati sepolti. La svolta è arrivata con la guerra civile in Siria. La Russia è intervenuta a fianco di Bashar al-Assad, avversario di Israele, ma ha cercato di compensare la sua scelta con un atteggiamento collaborativo nei confronti dello Stato ebraico. Dal 2015 Putin e Netanyahu si sono incontrati 11 volte, e oggi sarà la dodicesima, a Mosca.

La zona della sepoltura
Proprio oggi, come nel giugno del 2016, il leader russo ha deciso di accontentare il premier israeliano. Questa volta in Israele sono tornati i resti del sergente Zachary Baumel, uno dei soldati tre dispersi. Il recupero è degno di una spy story. Baumel era stato sepolto a Sud di Damasco, vicino al campo palestinese di Yarmouk. Quel pezzo di terra, nel 2014, era finito in mano a gruppi jihadisti legati ad Al-Qaeda e poi all’Isis. Come promesso da Putin, i servizi russi avevano lanciato una indagine assieme ai colleghi siriani. E avevano alla fine individuato la zona della sepoltura.

La merce di scambio
Ma non erano i soli. Alla ricerca dei resti dei soldati c’era anche l’Isis, che forse voleva usarli come merce di scambio per ottenere una via d’uscita dalla zona assediata. Siamo nel maggio del 2018. C’è il rischio che i jihadisti oltraggino i corpi, in odio a Israele. I servizi siriani, allertati dai palestinesi, avvertono i colleghi russi. Putin avvisa Netanyahu. Servizi russi, Mossad, siriani e persino Hezbollah sono coinvolti in una missione ad alto rischio. Un commando di Spetsnaz penetra nel territorio dell’Isis e riesce a recuperare almeno uno dei tre corpi. Tutto rimane segreto finché, dopo l’abbattimento di un aereo di sorveglianza russo durante un raid israeliano in Siria, lo scorso 10 settembre, il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov rivela qualche dettaglio dell’operazione, per sottolineare quanto la Russia avesse aiutato Israele.
L’abbattimento dell’Ilyushin ha raffreddato per qualche mese i rapporti fra Putin e Netanyahu. Ma ora sembra tutto superato. Qualche giorno fa i resti del sergente Baumel sono tornati in Israele. Una équipe di medici forensi li ha identificati attraverso il Dna. Il portavoce delle forze armate Ronen Manelis ha confermato e ribadito che «continueremo a fare il possibile per individuare» anche i resti degli altri due caduti dispersi nella battaglia di Sultan Yacub, i sergenti Yehuda Katz e Zvi Feldman, e «tutti gli altri». ll presidente Reuven Rivlin ha presentato le sue condoglianze alla famiglia Baumel, Netanyahu ha ricordato il suo «coraggio». Oggi a Mosca il leader israeliano, a pochi giorni dalle elezioni, dovrà affrontare la questione della presenza iraniana in Siria, un punto che lo divide sempre più dallo Zar. Ma sul piatto peserà questo gesto di rispetto e amicizia. Che nessun israeliano dimenticherà.

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