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La Stampa Rassegna Stampa
24.03.2019 Sudamerica: contro i dittatori populisti di sinistra, leader liberali, non conservatori
Cronaca di Filippo Femia

Testata: La Stampa
Data: 24 marzo 2019
Pagina: 14
Autore: Filippo Femia
Titolo: «In Sudamerica nasce il Forum dei leader conservatori»

 Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 24/03/2019, a pag.14 con il titolo "In Sudamerica nasce il Forum dei leader conservatori" il commento di Filippo Femia

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Prosur Leaders

Perchè titolare 'leader conservatori'? A noi paiono semmai liberali, che coraggiosamente si sono opposti ai dittatori targati estrema sinistra. Conervatore è semmai il comportamento dell'Occidente democratico, che eccelle in chiacchiere ma non nei fatti, in Venezuela che fine hanno fatto tutte le promesse di aiuto a Guaidò?

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Filippo Femia

Quando venne creata l’Unione delle nazioni sudamericane (Unasur), nel 2008, sembrava non esserci alternativa alle ricette della sinistra. Lo scacchiere politico era dominato dal brasiliano Lula da Silva, il venezuelano Hugo Chavez e l’argentino Nestor Kirchner. Il primo, oggi, è in carcere; gli altri due sono morti. E l’Unasur è un’avventura tecnicamente conclusa, affossata dall’ondata di destra che si è ripresa il Sudamerica. Dei 12 membri originali, ne sono rimasti cinque (Bolivia, Suriname, Guyana, Uruguay e Venezuela). La spallata decisiva è arrivata a Santiago del Cile, dove è stato inaugurato il Forum per il progresso dell’America del Sud o Prosur. «L’Unasur ha fallito per l’eccesso di ideologia e burocrazia», ha detto il presidente cileno Sebastian Piñera, principale promotore della nuova organizzazione multilaterale, insieme al colombiano Ivan Duque. Hanno aderito anche Brasile, Ecuador, Argentina, Perù, Uruguay (che ha inviato il ministro degli Esteri) e Paraguay. La dichiarazione finale del summit di Santiago chiarisce l’obiettivo: «Costruire uno spazio regionale di coordinamento e cooperazione per avanzare verso un’integrazione che contribuisca a crescita e sviluppo del Sudamerica». Il nemico numero uno, e tema in cima all’agenda, è il Venezuela, rimasto escluso dal nuovo progetto dei leader conservatori. Come risulta chiaro dal messaggio di Sebastian Piñera: «Prosur è un polo di democrazia e libertà». I requisiti indispensabili, ha aggiunto, «sono il rispetto dei diritti umani e della separazione dei poteri dello Stato». Una stoccata, non velata, a Nicolas Maduro. La nascita del Prosur, di cui il Cile assume la guida temporanea (la presidenza sarà a rotazione e la struttura più agile dell’Unasur, senza una sede permanente), coincide con un momento di protagonismo del Paese andino. Piñera è intenzionato ad assumere un ruolo di primo piano nella gestione della crisi venezuelana, che agita tutte le cancellerie sudamericane. Non è un caso l’annuncio fatto alla Moneda sull’asilo che verrà garantito ai militari venezuelani disertori che hanno voltato le spalle al regime chavista e attraversato il confine con la Colombia. Ma l’attivismo del Cile si spinge anche al di là dei confini regionali. A dicembre Santiago ospiterà il 25° vertice sul clima (Cop 25) con la partecipazione di 30 capi di Stato e 196 Paesi. Al menu, poi, non poteva mancare lo sport. La Federcalcio cilena ha ufficializzato la candidatura, con Argentina, Uruguay e Paraguay, per diventare sede dei Mondiali 2030.

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