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La Stampa Rassegna Stampa
18.03.2019 Gaza: rivolta contro Hamas, solo la Stampa riporta la notizia
Con la cronaca, molto criticabile, di Rolla Scolari

Testata: La Stampa
Data: 18 marzo 2019
Pagina: 17
Autore: Rolla Scolari
Titolo: «Protesta del pane dei giovani palestinesi contro Hamas»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 18/03/2019, a pag. 17 con il titolo "Protesta del pane dei giovani palestinesi contro Hamas", il commento di Rolla Scolari.

IC ha riportato già ieri la notizia delle proteste a Gaza contro Hamas (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=74013) pubblicando la cronaca a cura di Vito Anav. Ieri nessun quotidiano l'aveva ripresa, oggi lo fa soltanto la Stampa. Evidentemente gli arabi palestinesi che protestano contro i propri regimi dispotici e terroristici non interessano ai nostri media.

Intanto i fatti: la Stampa chiede un pezzo a Rolla Scolari e lei lo invia. A noi non piace per niente, ecco perché:
1. scrivere che c'è un embargo israeliano senza ricordare che impedisce l'arrivo di armi via mare a Hamas è un grave errore di omissione.
2.citare il quotidiano arabo Asharq el-Awsat soltanto, sa di velina, un reporter onesto cita entrambe le fonti
3.scrivere che il lancio di missili da Gaza contro Israele, sia stato "un errore durante un'esercitazione" ricorda una battuta diell'odiatore di Israele Dario Fo, ma oggi non fa più nemmeno ridere, se le esercitazioni di Hamas consistono nel ' provare' a lanciare missili contro Israele diventa una normale attività.
4. Ariel non è un insediamento, ma una città con una importante università
5. mettere le virgolette a 'terrorista' per qualificare chi ha ammazzato un soldato israeliano, è degno del peggiore Michele Giorgio del Manifesto

La Stampa si distingue per l'accuratezza dell'informazione, di cronache come questa non vorremmo leggerne altre.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Rolla Scolari


rivolta nelle strade di Gaza

I giovani hanno iniziato a protestare nei campi profughi come Jabaliya, nel nord di Gaza. Le manifestazioni si sono presto diffuse in altre cittadine della Striscia, al grido di «basta con l’aumento dei prezzi». L’obiettivo dell’inedito dissenso della gioventù palestinese è stato Hamas, il gruppo islamista che governa Gaza e che accusa i rivali di Fatah, movimento del presidente Abu Mazen che controlla invece la Cisgiordania, per i mali economici della Striscia. L’Autorità nazionale palestinese del rais Abu Mazen per indebolire Hamas ha tagliato salari pubblici e aiuti a Gaza - 1,8 milioni di abitanti in 365 chilometri quadrati -, e sul piccolo territorio costiero è in vigore un embargo israeliano. La popolazione oggi però guarda in casa e accusa il movimento al potere per la sua gestione dell’economia. E mostra rabbia per i recenti aumenti di tasse su prodotti base.
Le forze dell’ordine di Hamas hanno reagito in maniera violenta alle manifestazioni iniziate giovedì. Benché la sicurezza abbia sparato in aria per disperdere le proteste, usato manganelli, e benché durante la notte Israele avesse bombardato postazioni militari dopo il lancio di due razzi su Tel Aviv, la contestazione è continuata anche venerdì.
È la prima volta in 12 anni di controllo di Hamas su Gaza che il movimento affronta contestazioni dirette. Il gruppo islamista «è stato spinto ad alzare le tasse in seguito a un crollo del sostegno finanziario dai suoi alleati, come l’Iran sotto sanzioni e i Fratelli musulmani fuori legge, e il collasso dei tunnel per il contrabbando lungo la frontiera egiziana», ha scritto il quotidiano arabo Asharq el-Awsat.



Attentato in Cisgiordania
Le turbolenze interne nella Striscia e il timore di nuove violenze dopo il lancio di razzi da Gaza verso Tel Aviv, giovedì - secondo l’esercito israeliano un errore durante un’esercitazione -, arrivano a poche settimane dalle elezioni del 9 aprile In Israele. La tensione è salita ieri anche in Cisgiordania, quando un terrorista palestinese ha accoltellato, uccidendolo, un soldato lungo una strada nei pressi dell’insediamento israeliano di Ariel. L’uomo ha poi sottratto al militare morto il fucile, utilizzandolo contro automobili di passaggio, e ferendo due persone, prima di scappare. In serata le forze dell’ordine israeliane erano ancora sulle tracce del fuggitivo. Il premier Benjamin Netanyahu ha detto d’essere «fiducioso» nell’operato della sicurezza nel catturare «i terroristi».
Da Gaza, Hamas e Jihad islamico hanno lodato l’attentatore, ma non rivendicato l’attentato, facendo temere per la ripresa di una stagione di attacchi armati di «lupi solitari» palestinesi, come tra 2015 e 2016.

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lettere@lastampa.it

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