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La Stampa Rassegna Stampa
12.03.2019 L'Iran cerca appoggi a Baghdad
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 12 marzo 2019
Pagina: 14
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Rohani in visita per rafforzare i legami commerciali»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 12/03/2019, a pag.14 con il titolo "Rohani in visita per rafforzare i legami commerciali", il commento di Giordano Stabile.

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Giordano Stabile

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Hassan Rohani incontra il presidente iracheno Barham Salih a Baghdad

Un «nuovo canale per aggirare le sanzioni americane». Gli alti funzionari che accompagnavano il presidente iraniano Hassan Rohani nella suo viaggio in Iraq hanno spiegato senza giri di parole l’importanza della visita di tre giorni che punta a cementare una alleanza economica decisiva per la sopravvivenza della Repubblica islamica. Lo stesso leader, subito prima di imbarcarsi sull’aereo per Baghdad, ha puntualizzato che la relazione fra i due Paesi sciiti, uniti da cultura e interessi comuni, non può essere paragonata a quella con una nazione «occupante», cioè l’America. Rohani sa però che il rapporto fra Iraq e Stati Uniti è altrettanto stretto: ci sono ottomila militari Usa sul suolo iracheno e l’integrazione militare si è approfondita durante la lotta all’Isis.

«Cooperare in tutti i settori»
Teheran, dal punto di vista militare, ha dalla sua metà delle milizie sciite, le Hashd al-Shaabi, centomila uomini che rispondono al generale dei Pasdaran Qassem Suleimani. Ma non basta. Rohani vuole approfondire le relazioni con i nuovi leader del Paese, il premier Abdel Abdul Mahdi e il presidente Barham Salih, e offrire opportunità concrete al vicino, che pure ha superato l’Iran nella produzione di petrolio. Teheran però fornisce elettricità e gas, ed è pronta ad abbassare i prezzi in cambio di concessioni commerciali. «Ci sono le condizioni giuste per cooperare in tutti i settori – ha puntualizzato Rohani dopo l’incontro di ieri sera con il presidente Salih -: ferrovie, autostrade, salute, energia, agricoltura, banche». L’interscambio fra i due Paesi l’anno scorso ha toccato gli 8 miliardi di dollari, ora si punta a portarlo a 20. L’Iraq ha ottenuto da Washington una serie di «eccezioni» sulle sanzioni e adesso le banche centrali dei due Paesi hanno raggiunto un accordo per pagare con il greggio le forniture di elettricità e gas. Teheran spera poi di poter appoggiarsi in qualche modo al sistema bancario iracheno per le sue transazioni nella regione. Ma non c’è soltanto l’economia. Rohani ha aggiunto che l’Iraq «può giocare un ruolo maggiore nel fornire sicurezza». Una frase che è stata interpretata come la possibilità di una cooperazione rafforzata in Siria, dove l’Iran è presente con consiglieri militari dei Pasdaran e l’Iraq con le sue milizie sciite. E la stessa Siria fa parte della strategia per aggirare le sanzioni. Da novembre Teheran non può più rifornire di gas e petrolio l’alleato Bashar al-Assad via mare e nei giorni scorsi ha concluso un accordo per trasportare 200 mila tonnellate di prodotti all’anno verso Damasco attraverso il Kurdistan iracheno.

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