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La Stampa Rassegna Stampa
13.02.2019 Usa, Dem antisemite: Pelosi 'scusatevi'. Trump 'dimettetevi'
Cronaca di Paolo Mastrolli

Testata: La Stampa
Data: 13 febbraio 2019
Pagina: 15
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Tweet antisemiti dei democratici, Pelosi:' Dovete scusarvi»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 13/02/2019, a pag.15, con il titolo "Tweet antisemiti dei democratici, Pelosi:' Dovete scusarvi' la cronaca di Paolo Mastrollilli.

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Ilhan Omar, Rashida Tlaib, le due deputate musulmane al Congresso
antisemite e anti-Israele
 

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Trump: dimettetevi!           Pelosi: scusatevi! 

Anche oggi, l'unico quotidiano a riportare la notizia che coinvolge due deputate islamiche al Congresso Usa è la STAMPA. E' evidente che non dovendo criticare Trump, un fatto gravissimo come le dichiarazioni contro ebrei e Israele delle due deputate Ilhan Omar e Rashida Tlaib venga accolto nel più totale disinteresse.
Trump, a differenza del Partito Democratico, non esige le scuse ma pretende le dimissioni. Complimenti al 70% degli ebrei americani che continuano a votare Dem!

Ecco l'articolo:

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Paolo Mastrolilli

L'antisemitismo sta emergendo come un problema nella nuova maggioranza democratica alla Camera degli Stati Uniti, dopo la polemica generata dalle dichiarazioni delle nuove deputate Ilhan Omar e Rashida Tlaib, le prime due donne musulmane elette al Congresso. Omar viene dal Minnesota e ha origini somale. Domenica, commentando via Twitter le radici dell'influenza di Israele sulla politica americana, aveva scritto che dipendeva tutto dai «Benjamins baby», ossia i biglietti da cento dollari. Quando le avevano chiesto di spiegare chi dava questi soldi per condizionare il dibattito, lei aveva puntato il dito contro l'Aipac, cioè l'American Israel Public Committee, la lobby che difende gli interessi dello Stato ebraico a Washington. La Speaker della Camera Pelosi è intervenuta, pretendendo le scuse, che sono arrivate poco dopo sempre via Twitter: «L'antisemitismo è reale e io sono grata agli alleati e colleghi ebrei, che mi stanno istruendo sulla storia dolorosa dei troppi antisemiti. La mia intenzione non è mai quella di offendere il mio elettorato o gli ebrei americani nel loro complesso. Dobbiamo tutti riflettere sulle nostre critiche, come mi aspetto che la gente mi ascolti quando altri mi attaccano per la mia identità. Perciò mi scuso inequivocabilmente». Trump: «Omar si deve dimettere» Quindi Omar ha aggiunto: «Nello stesso tempo, riaffermo il ruolo problematico dei lobbisti nella nostra politica, che siano l'Aipac, la Nra o l'industria dell'energia fossile. È andata avanti troppo a lungo, e dobbiamo essere disposti ad affrontarla». Il tweet originale a cui rispondeva Omar era stato scritto dal giornalista Glenn Greenwald, che aveva notato le minacce di punizione da parte del leader repubblicano Kevin McCarthy contro Omar e Tlaib, di origini palestinesi, per le loro critiche contro Israele: «E sorprendente come alcuni politici americani siano pronti a difendere una nazione straniera, anche se ciò significa attaccare la libertà di parola degli americani». Il presidente Donald Trump ha subito approfittato della gaffe per dire che Omar dovrebbe dimettersi, anche se lui non si è mai scusato per le offese fatte ad esempio agli indiani. Ma il punto per la leadership democratica è proprio questo, ossia non commettere errori che diano al capo della Casa Bianca l'opportunità di presentarsi come un leader moderato. Resta da vedere che impatto di lungo termine avranno le posizioni dei nuovi parlamentari democratici sulla linea e sui consensi del partito.

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