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La Stampa Rassegna Stampa
21.12.2018 Censura politicamente corretta: non mostrare i video dell'orrore significa piegarsi al terrorismo islamico
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 21 dicembre 2018
Pagina: 8
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «Marocco, i jihadisti dietro all’omicidio delle turiste. Orrore per il filmato della decapitazione»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 21/12/2018, a pag.8, con il titolo "Marocco, i jihadisti dietro all’omicidio delle turiste. Orrore per il filmato della decapitazione" la cronaca di Giordano Stabile.

I telegiornali italiani hanno annunciato che non mostreranno il video in cui si vede un terrorista islamico che decapita una donna con un coltello. E' un errore grave, perché il primo passo per potere sconfiggere il terrorismo è prendere atto delle sue atrocità, e questo si può fare soltanto guardando quello di cui i terroristi sono capaci senza censure. La decisione di non mostrare i video fanno il gioco dei terroristi in nome del politicamente corretto.

Invitiamo a rileggere il significato suicida del'silenzio' nel pezzo di Jean Birnbaum: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=8&sez=120&id=73076

Ecco l'articolo:

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Giordano Stabile

L’Isis colpisce per la prima volta in Marocco e lo fa con modalità e un rituale che ricordano i terribili momenti della conquista della Siria e dell’Iraq nel 2014, con le uccisioni in sequenza degli ostaggi occidentali. Questa volta a finire in trappola sono state due turiste scandinave, la danese Louisa Vesterager Jespersen e la norvegese Maren Ueland, di 24 e 28 anni. Erano arrivate a Marrakesh con il sogno di scalare la vetta più alta del Maghreb, il Monte Toubkal, 4167 metri. Una zona considerata, al di fuori delle aree di operazione dei gruppi jihadisti presenti nel deserto fra Algeria, Mauritania e Mali. Le due ragazze avevano fatto base a una decina di chilometri dal villaggio di Imlil, a 60 chilometri da Marrakech, dove avevano piantato la loro tende di campeggio. Alcuni uomini del posto le hanno raggiunte nella serata di domenica, forse con la scusa di aiutarle o far loro da guida. Ed è stato l’orrore. Louisa e Maren sono state sequestrate, violentate e poi uccise. I loro corpi sono stati trovati lunedì. Una di loro era ancora dentro la tenda, l’altra era stata decapitata.

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I terroristi e le vittime


Per tre giorni gli investigatori hanno seguito la pista della criminalità comune, un gruppo di balordi che forse voleva rapinare le due ragazze e poi era andato oltre. Ma ieri è arrivata la svolta a dare un’altra dimensione al caso, molto più preoccupante. Un primo video postato in Rete, con le immagini della decapitazione della giovane. E la rivendicazione dell’Isis. Poi un secondo che mostrava i terroristi giurare fedeltà, la bayah, al califfo Abu Bakr al-Baghdadi. Nel primo video si sente dire in francese «questo è per la Siria, qui ci sono le teste dei vostri dei». Le immagini mostrano, tra le grida un jihadista che decapita una donna con un coltello da cucina. Il video è stato giudicato autentico dai servizi di intelligence danesi. Il primo ministro Lars Loekke Rasmussen ha parlato di «atto di terrorismo».

Due dei sospetti erano già stati arrestati martedì dalla polizia a Marrakech. Mercoledì le forze di sicurezza hanno catturato un terzo sospetto, indicato dalla procura di Rabat come «appartenente a un gruppo terroristico». È quindi probabile che il terzo uomo abbia contribuito a radicalizzare i due killer, per poi dare un’impronta jihadista agli omicidi. Oppure potrebbe trattarsi di una cellula entrata in azione quando ha visto le due turiste occidentali, con la doppia motivazione di colpire Paesi europei e sabotare il settore del turismo, fondamentale per l’economia marocchina, come è già successo in Egitto.
Anche se il rituale della decapitazione è tipico dell’Isis, alcuni aspetti non convincono. Non si ricordano donne occidentali decapitate dall’Isis. Le donne del «nemico» sono considerate preda di guerra ma la prassi vuole che siano cedute come «schiave sessuali» ai combattenti. L’atto barbaro di due balordi potrebbe quindi essere stato trasformato in azione terroristica dopo che le due ragazze erano già state uccise. In ogni caso si tratterebbe del primo attacco dell’Isis in Marocco, e il primo dagli attentati di Al-Qaeda dell’aprile 2011 a Marrakech, 17 morti, e del maggio 2003 a Casablanca, 47.

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