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La Stampa Rassegna Stampa
18.12.2018 Rudolph Giuliani con Donald Trump
Cronaca di Francesco Semprini

Testata: La Stampa
Data: 18 dicembre 2018
Pagina: 8
Autore: Francesco Semprini
Titolo: «Giuliani contro Mueller: 'Non sentirà il presidente'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 18/12/2018 a pag. 8 con il titolo "Giuliani contro Mueller: 'Non sentirà il presidente' " la cronaca di Francesco Semprini.

Complimenti a Rudolph Giuliani, che dopo essere stato sindaco di New York dopo l'11 settembre, nel momento più difficile per la democrazia americana sotto attacco da parte del terrorimo islamico, oggi si riconferma persona leale e coraggiosa. 

Ecco il pezzo:

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Francesco Semprini

Rudolph Giuliani, numero uno del team dei legali di Donald Trump, esclude categoricamente che il presidente americano possa essere interrogato dal procuratore speciale che indaga sul Russiagate, Robert Mueller: «Dovranno passare sul mio cadavere», ha detto l’ex sindaco di New York parlando a Fox News. Trump ha di recente fornito a Mueller delle risposte scritte ad alcune domande ma, secondo indiscrezioni, il procuratore speciale non avrebbe rinunciato all’idea di interrogare di persona il tycoon. Il timore di Giuliani è che si possa trattare di una trappola per far mentire il presidente.

 

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Rudolph Giuliani con Donald Trump


Alcuni mesi fa il New York Times aveva ottenuto e pubblicato una lettera di 20 pagine in cui gli avvocati di Donald Trump, Giuliani in testa, spiegavano al procuratore Mueller, che sta indagando sulla presunta collusione fra il governo russo e il comitato elettorale di Trump, perché il presidente americano non può aver commesso il reato di ostacolo alla giustizia, l’accusa principale su cui si stanno concentrando gli investigatori. Diversi osservatori sostengono che Trump potrebbe averlo commesso quando licenziò l’ex direttore dell’Fbi James Comey, che stava sovrintendendo a un’indagine federale proprio sulle relazioni fra il comitato Trump e la Russia. Nel frattempo le indagini sulle possibile ingerenze di Mosca nelle elezioni del 2016 non hanno portato alla luce elementi di diretto coinvolgimento del presidente come emerge dai verbali delle deposizioni al Congresso proprio di Comey. Nel corso dell’inchiesta si era diffusa la convinzione che tra i quattro finiti nel radar dell’Fbi ci fosse lo stesso Trump o qualcuno del suo cerchio magico come il figlio Don jr. La rivelazione allontana pertanto l’ipotesi di impeachment invocata da più parti.

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