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Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 11/10/2018, a pag.11, con il titolo "Oltraggio antisemita. Rubate a Roma 20 pietre d'inciampo", il commento di Ariela Piattelli.
Divelte e rubate nella notte tra il 9 e il 10 dicembre venti pietre d’inciampo a Roma, nel quartiere Monti. Dedicate alle vittime della Shoah, e realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig, le pietre d’inciampo installate nel 2012 in Via Madonna dei Monti 82 ricordavano le famiglie Di Castro e Di Consiglio, spazzate via dalle deportazioni nazifasciste e dall’eccidio delle Fosse Ardeatine. Della famiglia si salvò Giulia Spizzichino, scomparsa due anni fa, di cui la testimonianza fu fondamentale per il processo al criminale nazista Erich Priebke. «Mi sento come se mi avessero messo il sale su una ferita sempre aperta. – dice a La Stampa Lidia Spizzichino, sorella di Giulia - Quando deportarono la mia famiglia avevo 12 anni, e oggi mi sento esattamente come allora. Di certo non servono le pietre d’inciampo per ricordare, ma questo grave gesto ci conferma che l’antisemitismo è ancora un male da combattere nel nostro Paese. La memoria, quella di tutti noi, è stata nuovamente offesa». «È il segnale preoccupante di una nuova barbarie. – ha definito il gesto la Presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati in un messaggio rivolto alla comunità ebraica -. Un atto scellerato contro la testimonianza e la memoria della ferocia conosciuta dal popolo ebraico e dalla comunità romana». Sulla vicenda è intervenuta anche la senatrice Liliana Segre, che a Milano è presidente del comitato che si occupa delle pietre d’inciampo: «Trovo che rubare le lapidi che non hanno tomba sia una cosa talmente orribilmente vigliacca che non ho parole».
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