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La Stampa Rassegna Stampa
29.11.2018 Ferrovie olandesi, dopo oltre 70 anni arriveranno pensioni per i sopravvissuti alla Shoah
Commento di Walter Rauhe

Testata: La Stampa
Data: 29 novembre 2018
Pagina: 11
Autore: Walter Rauhe
Titolo: «Shoah, 82enne olandese convince le ferrovie a risarcire i superstiti»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 29/11/2018, a pag.11, con il titolo "Shoah, 82enne olandese convince le ferrovie a risarcire i superstiti" la cronaca di Walter Rauhe.

Dopo più di 70 anni, le ferrovie olandesi che collaborarono con la Germania nazista sono disposte a versare pensioni ai deportati sopravvissuti. Solo 5000 dei 107.000 ebrei olandesi deportati sopravvissero ai campi di sterminio, e di questi una esigua minoranza è ancora in vita oggi.

Ecco l'articolo:

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Walter Rauhe

Le ferrovie di Stato olandesi Ns pagheranno un indennizzo ai sopravvissuti dell’Olocausto e ai loro famigliari per il ruolo nel trasporto di migliaia di connazionali nei campi di sterminio nazisti ai tempi dell’occupazione tedesca. Ad annunciarlo è stato ieri l’amministratore delegato della compagna ferroviaria Roger van Boxtel, accogliendo una richiesta avanzata già anni fa da Salo Muller (82 anni). L’ex fisioterapista della squadra di calcio olandese dell’Aiax aveva 5 anni quando i suoi genitori vennero deportati da Amsterdam nel vicino campo di concentramento di Westerbork. Da qui vennero poi deportati nel campo di sterminio di Auschwitz, dal quale non sono poi mai più tornati.

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Il lager di Westerbork


In Olanda, come in tutti gli altri Paesi europei occupati dal regime nazionalsocialista di Adolf Hitler, sono state proprio le ferrovie ad occupare un ruolo fondamentale nella sanguinaria macchina dello sterminio degli ebrei, di sinti e rom, e di tutte le altre vittime della Shoah. Solo nei Paesi Bassi la società ferroviaria statale collaborò con i suoi trasporti alla deportazione di qualcosa come 107mila cittadini ebrei nei campi di Westerbork, Auschwitz e Sobibor. Di questo, solo 5000 riuscirono a sopravvivere allo sterminio.

Ma non solo. Le ferrovie Ns misero in conto ai tedeschi le spese per questi trasporti, incassando il corrispettivo attuale di circa 2 milioni e mezzo di dollari.
Nel 2010, le ferrovie francesi Sncf, al termine di una lunga battaglia legale, furono costrette ad accettare il pagamento di compensazioni per aver trasportato negli anni dell’occupazione tedesca 79mila ebrei francesi verso i campi nazisti. Una sentenza che ispirò Salo Muller ad avviare a sua volta una campagna di sensibilizzazione nei Paesi Bassi a favore di un risarcimento delle vittime della Shoah da parte della società ferroviaria nazionale Ns. In un comunicato diffuso ieri ad Amsterdam, la compagnia ha definito il suo ruolo svolto ai tempi della Seconda guerra mondiale nelle deportazione degli ebrei come il «capitolo più nero e vergognoso nella storia delle ferrovie». Le Ns avrebbero sì agito su ordine delle truppe d’occupazione naziste, ma non «hanno mai posto alcuna obiezione agendo anzi in modo efficientissimo e mettendo a disposizione dei tedeschi un’apposito orario ferroviario supplementare», spiega Dirk Mulder, direttore del Memoriale nazionale di Westerbork. Dal 1941 al 1945 dal campo di transito olandese sono partiti 93 treni speciali diretti verso i campi di sterminio. La cifra esatta delle riparazioni che verranno stanziate dalla compagnia ferroviaria Ns verrà fissata da una commissione di esperti incaricata dalla società stessa. «Sono molto contento e commosso dal fatto che le nostre ferrovie abbiano accettato di pagare gli indennizzi», ha dichiarato ieri Salo Muller. «I soldi non possono certo cancellare i crimini commessi, ma sono un importante riconoscimento dei torti fatti e dei dolori provocati. Dolori che sopravvivono fino ad oggi».

 

 

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