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La Stampa Rassegna Stampa
23.11.2018 Ecco come i dittatori furbi eliminano gli oppositori: Mohammed bin Salman impari da Putin
Cronaca di Giuseppe Agliastro

Testata: La Stampa
Data: 23 novembre 2018
Pagina: 12
Autore: Giuseppe Agliastro
Titolo: «Giallo sulla morte di Korobov, il capo degli 007 militari russi»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/11/2018, a pag.12 cpn il titolo "Giallo sulla morte di Korobov, il capo degli 007 militari russi" la cronaca di Giuseppe Agliastro

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Caricatura Putin killer                MbS, impara da Putin!

Putin elimina fisicamente gli avversari politici, ma lo fa creando confusione. Scompaiono, si ammalano e muiono, se incarcerati non se li ricorda più nessuno. Niente morte violenta, l'uso di qualche veleno funziona così bene che i media lasciano correre, a nessuno verrebbe in mente di chiedere la rottura dei rapporti con la Russia.
Mohammed bin Salman,  cui manca evidentemente un consigliere intelligente, che conosca bene come funziona il mondo dell'informazione in Occidente, che fa? Manda uno squadrone di armati con una sega per ammazzare un giornalista saudita nel consolato saudita di Istanbul! Un edificio, oltre a tutto, sotto totale controllo telematico piazzato dal buon Erdogan, dove tutto vìene filmato!
Povero MbS, fa quasi pena per quanto è ingenuo.
Per fortuna Trump ragiona e ha mandato a quel paese i consiglieri che insistevano affinchè rompesse i rapporti con l'unico capo di stato islamico che finora si è dimostrato amico e alleato dell'Occidente. Cioè degli Usa e di Israele.

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Giuseppe Agliastro

Il comandante della famigerata intelligence militare russa (Gru) Igor Korobov è morto nella notte tra mercoledì e giovedì portandosi nella tomba i più preziosi, e forse anche i più terribili, segreti del Cremlino: dal Russiagate al caso Skripal, dalla guerra in Ucraina al fallito golpe in Montenegro. Mosca ha annunciato che il generale è stato ucciso da «una lunga e grave malattia». Ma una fonte sostiene che il 62enne si sia ammalato improvvisamente a settembre, dopo una lavata di testa da parte di Putin per gli insuccessi dei suoi 007. Questa notizia non può essere ovviamente confermata in alcun modo. Tutto ciò che riguarda il Gru è infatti avvolto nel più fitto mistero. Il ministero della Difesa ha definito Korobov «una persona meravigliosa». Ma per i servizi di Putin il 2018 è stato un annus horribilis e pare che a Mosca non abbiano risparmiato aspre critiche al generale dopo il fallito tentativo di uccidere in Inghilterra l’ex spia doppiogiochista Skripal con una sostanza nervina. L’operazione per i russi si è conclusa nel modo peggiore: non solo Skripal è sopravvissuto, ma i due agenti che dovevano ucciderlo sono stati scoperti e identificati. Negli ultimi anni, il Gru è stato in prima linea su molti fronti. Particolarmente attivi, ma non sempre fortunati, sono i suoi hacker, che recentemente hanno tentato di penetrare i computer dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche in Olanda, ma sono stati beccati con le mani nel sacco. Il Gru è inoltre accusato di essere al centro delle interferenze russe nelle presidenziali americane del 2016 e 12 suoi agenti sono incriminati nel Russiagate. Ecco perché Korobov era sotto sanzioni Usa. Nella black list di Washington c’è anche colui che ne ha preso momentaneamente il posto, l’ammiraglio Kostyukov. Ma forse l’incarico sarà affidato a Sergey Gizunov, ritenuto «gli occhi e le orecchie» di Putin nel Gru. Del defunto Korobov si sa poco. Aveva iniziato la carriera nel 1973 nell’aviazione. Nel 1985 era passato al Gru, di cui era diventato il capo all’inizio del 2016 dopo la morte del suo predecessore, Igor Sergun, anch’egli deceduto in circostanze poco chiare. Ufficialmente Sergun è stato stroncato da un infarto il 3 gennaio di due anni fa nella sua casa fuori Mosca. Ma secondo Stratfor sarebbe in realtà morto in Libano nel giorno di Capodanno. Stando al «Financial Times», poco prima, cioè alla fine del 2015, Putin lo aveva mandato in Siria per chiedere ad Assad di lasciare il potere.

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