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La Stampa Rassegna Stampa
17.10.2018 Usa: in arrivo nuove sanzioni per isolare l'Iran terrorista degli ayatollah
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Stampa
Data: 17 ottobre 2018
Pagina: 16
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Nuove sanzioni all'Iran per colpire le milizie e isolare Teheran»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 17/10/2018, a pag.16, con il titolo "Nuove sanzioni all'Iran per colpire le milizie e isolare Teheran" la cronaca di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

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L’amministrazione Trump impone nuove sanzioni contro l’Iran, stavolta per colpire la milizia Basij. Si tratta di una iniziativa presa nell’ambito della strategia che punta ad isolare Teheran, per porre il regime sotto la massima pressione possibile, ma rischia di essere compromessa dal caso Khashoggi in Arabia Saudita.

Ieri mattina la Casa Bianca ha annunciato che prenderà nuove misure economiche per paralizzare la rete di banche, compagnie e istituzioni che finanziano Basij, l’unità volontaria paramilitare che dipende dall’Islamic Revolutionary Guard. Washington accusa questa milizia di partecipare a tutte le attività destabilizzanti più importanti della Repubblica Islamica, e di favorire il reclutamento dei soldati bambini. Colpendola, punta anche a diminuire le risorse a disposizione della Guardia Rivoluzionaria.

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Le nuove sanzioni si aggiungono a quelle tornate in vigore il 7 agosto scorso, dopo l’abbandono da parte degli Usa dell’accordo nucleare con l’Iran, e a quelle che verranno ripristinate il 5 novembre. In un articolo scritto per la rivista Foreign Affairs, il segretario di Stato Pompeo ha spiegato che l’obiettivo è «ridurre le importazioni di petrolio dall’Iran il più possibile vicino allo zero dal 4 novembre». Washington nega ufficialmente che questa offensiva punti a provocare un cambio di regime, ma intanto sottolinea ed elogia le proteste e gli scioperi in corso nella Repubblica Islamica, lasciando pochi dubbi su quale sia lo scopo ultimo della nuova strategia. Anche la Siria rientra nell’iniziativa, perché Washington punterà a tagliare le risorse di chiunque aiuti gli iraniani e i loro alleati nel paese.

Il ruolo dell'Arabia Saudita
Il problema è che per funzionare, questa operazione ha bisogno del sostegno pieno dell’Arabia Saudita, per almeno tre ragioni: primo, rimpiazzare il petrolio iraniano sul mercato, allo scopo di evitare contraccolpi dannosi sui prezzi; secondo, garantire copertura politica al progetto; terzo, aiutare le iniziative sul terreno per isolare Teheran nella regione.

Il caso Khashoggi complica l’intera iniziativa, perché se fosse confermata la responsabilità di Riad, Washington sarebbe costretta a reagire in qualche modo. Pompeo è andato in Arabia proprio per trovare una soluzione accettabile ad entrambe le parti, ed evitare il rischio di compromettere la collaborazione con i sauditi proprio nel momento in cui serve a stringere la morsa sull’Iran.

 

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