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Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 15/10/2018, a pag.31, con il titolo "Alberto Angela racconta la Shoah. Questa è la tv che lascia il segno" il commento di Alessandra Comazzi. Per approfondire, rimandiamo al commento di Deborah Fait sulla trasmissione: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=72372
In televisione, i fatti, argomenti testardi, sono rappresentati dagli ascolti. Il fatto è che l’altra sera Ulisse: il piacere della scoperta, è stato seguito da quasi 4 milioni di spettatori, 18,6 di share, la percentuale di ascolto. Di sabato sera. È tantissimo. Anche perché Alberto Angela ha lasciato le sue bellezze, Cleopatre, Cappelle Sistine, affreschi pompeiani, per addentrarsi in un terreno orrorifico: il rastrellamento nel quartiere ebraico di Roma, 16 ottobre 1943. Le truppe tedesche presero 689 donne, 363 uomini e 207 bambini e bambine; 1023 persone vennero deportate ad Auschwitz-Birchenau. Solo 16 sopravvissero. Non è retorica del servizio pubblico: ma veramente Rai1 ha svolto il suo compito.
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