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Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/09/2018, a pag.11 con il titolo "Sì al vertice per la Siria, ma è gelo sui diritti fra Erdogan e Merkel" la cronaca dell'incontro tra Angela Merkel e Recep Tayyp Erdogan. Come si fa a voler riallacciare più intensamente i rapporti con la Turchia quando la tecnica usata è quella della stretta di mano, magari un po' fredda, come scrive il cronista? L'unico modo per aiutare i turchi a liberarsi di Erdogan è obbligarlo, per esempio con delle sanzioni, come fa Trump con l'Iran. La tecnica Merkel, invece, non potrà che rafforzarlo.
Forti dissensi in tema di diritti umani, libertà di stampa e rispetto della minoranza curda e al tempo stesso timidi tentativi di dialogo in materia siriana ed economica. Nel secondo giorno della sua visita di stato in Germania, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha incontrato ieri a Berlino la cancelliera Angela Merkel per un primo faccia a faccia che a tratti ha assunto le sembianze di un vero e proprio duello. Angela Merkel, pur sottolineando la sua volontà di riallacciare rapporti bilaterali più intensi e distesi con Ankara, non ha esitato a ripetere la sua critica di fondo alla svolta autoritaria imboccata dal presidente turco. «Solo dialogando si possono anche superare gli attuali dissensi sulla questione», ha precisato la cancelliera tedesca nel corso di un incontro con i giornalisti. Rivolgendosi personalmente a Erdogan, Angela Merkel ha dichiarato che la Germania si aspetta da Ankara miglioramend sostanziali a favore del ripristino dei diritti umani, della libertà di stampa e di opinione in Tilrchia e ha chiesto una soluzione «veloce» anche del lungo contenzioso attorno all'imprigionamento di dissidenti e giornalisti turco-tedeschi nel Paese. La risposta di Erdogan non si è fatta attendere. Prendendo la parola in conferenza stampa il presidente turco ha chiesto alla Germania l'estradizione dell'ex direttore del quotidiano «Cumhuriyet» Can Dündar che dal 2016 vive in esilio a Berlino e la sua consegna alle autorità turche che lo accusano di spionaggio, attività sovversive e propaganda. Erdogan inoltre avrebbe consegnato alla cancelliera tedesca una lista contenente i nomi di altre 69 persone accusate di terrorismo e attualmente in esilio in Germania. Richieste a dir poco provocatorie per la cancelliera e il suo staff, intenti a contenere il più possibile le polemiche e le proteste scatenate nel Paese a causa della visita del presidente turco. Per inviare alla Stampa la propria opinione, telefonare: 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@lastampa.it |
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