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La Stampa Rassegna Stampa
27.09.2018 L'Italia grillo-leghista: il migliore alleato della dittatura iraniana
Cronaca di Francesco Semprini

Testata: La Stampa
Data: 27 settembre 2018
Pagina: 11
Autore: Francesco Semprini
Titolo: «Rohani all’Onu: 'L’America di Trump è rimasta isolata'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 27/09/2018 a pag.11 con il titolo "Rohani all’Onu: 'L’America di Trump è rimasta isolata' " la cronaca di Francesco Semprini.

Come riporta Francesco Semprini, il governo italiano Lega-5 stelle si allinea completamente con il regime iraniano. Rohani ha infatti dichiarato: «Il premier Giuseppe Conte ha assicurato il pieno sostegno all’Iran e al mantenimento dell’accordo sul nucleare» e «Circa un’ora fa ho avuto un incontro col premier italiano con cui abbiamo parlato dei rapporti bilaterali e non solo. L’Italia rimane il nostro primo partner commerciale in ambito europeo, e la politica italiana è stata sempre improntata sulle buone relazioni». Il governo italiano si schiera con la dittatura feroce degli ayatollah, indifferente ai diritti umani e alla corsa al nucleare di Teheran.Nessuna voce che dissente?

Ecco l'articolo:

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Francesco Semprini

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Hassan Rohani con Giuseppe Conte

«Il premier Giuseppe Conte ha assicurato il pieno sostegno all’Iran e al mantenimento dell’accordo sul nucleare». Così il presidente Hassan Rohani risponde a una domanda de «La Stampa» sull’incontro avuto ieri tra i due leader politici a margine dei lavori della 73a Assemblea generale delle Nazioni Unite. «Circa un’ora fa ho avuto un incontro col premier italiano con cui abbiamo parlato dei rapporti bilaterali e non solo. L’Italia rimane il nostro primo partner commerciale in ambito europeo, e la politica italiana è stata sempre improntata sulle buone relazioni», spiega il presidente iraniano nel corso di una ristretta conferenza stampa.

L’incontro tra Conte e Rohani, il primo da quando è in carica il presidente del Consiglio, è stato foriero di spunti interessanti e convergenze. «Nel nostro faccia a faccia abbiamo parlato del Joint Comprehensive Plan of Action» (Jcpoa), l’accordo sul nucleare di Teheran. Conte «ha espresso il sostegno personale e dell’Italia al Jpcoa come molte nazioni hanno fatto», prosegue il presidente della Repubblica islamica. Il quale ha trovato concorde il premier nella necessità di intraprendere azioni veloci nei prossimi mesi. «Non vedo nessuna sostanziale differenza con le idee di altri leader europei» dice Rohani di Conte esprimendo gradimento nei confronti del nuovo premier. «Alcune delle nostre conversazioni hanno riguardato questioni regionali e in particolare il Medio Oriente», chiosa il presidente a dimostrazione di come l’intesa tra i due leader vada oltre il breve termine.

Il bilaterale arriva al termine di una missione che Rohani stesso considera vittoriosa. «Oggi alla riunione del Consiglio di sicurezza è diventato chiaro che l’America è isolata, tutti i Paesi hanno sostenuto l’accordo sul nucleare iraniano direttamente o indirettamente, indicando il ritiro degli Usa come un’azione scorretta». Secondo il capo del governo di Teheran due sono gli elementi emersi in questi lavori, il riconoscimento dell’importanza fondamentale del Jpcoa per la sicurezza e i rapporti tra le nazioni, e l’auspicio diffuso da parte dei Paesi membri affinché l’Iran rimanga nell’accordo. Un muro di solidarietà quello eretto all’Onu nei confronti di Teheran, dinanzi al quale Trump si è ieri rivolto nel corso del Cds sulla non proliferazione nucleare presieduto dallo stesso inquilino della Casa Bianca. «Spero che l’Europa si comporti molto bene», ha detto in relazione ai tentativi posti in atto dalla Ue di bypassare le sanzioni all’Iran. «Chi aggira le sanzioni - avverte - subirà serie conseguenze».

A controbattere è stato il presidente francese Emmanuel Macron: «La questione dell’Iran non si risolve con una politica di sanzioni e di isolamento». Mentre il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, è tornato a tuonare contro l’unilateralismo americano: «Gli Usa, apertamente e illegalmente, “bullizzano” tutti gli Stati membri dell’Onu». Mentre, a chi chiedeva se i toni e il linguaggio di Trump non rischino di portare a una guerra tra Usa e Iran, Rohani ha regalato un sorriso: «Cosa volete, non è un politico e non ha mai fatto politica». E azzardato una previsione: sul nucleare «gli Usa torneranno indietro».

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